I tifosi della Salernitana costretti al rientro: la trasferta di Cittadella sfuma per lutto nazionale

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I tifosi della Salernitana costretti al rientro: la trasferta di Cittadella sfuma per lutto nazionale

Erano già arrivati all’altezza di Bologna quando è arrivata la notizia che ha spento l’entusiasmo: la partita Cittadella-Salernitana, valida per il campionato di Serie B, è stata ufficialmente rinviata a causa della morte del Papa. Una decisione che ha portato con sé lo stop a tutte le competizioni calcistiche del weekend, lasciando l’amaro in bocca a centinaia di tifosi granata in viaggio verso lo stadio Tombolato.

Con pullman e furgoni già in autostrada, questi ragazzi avevano percorso oltre metà del tragitto che separa Salerno da Cittadella, un viaggio di circa 700 chilometri per oltre sette ore di strada. Una trasferta lunga, faticosa, ma affrontata con il solito spirito di appartenenza e con l’amore incondizionato per i colori granata.

Il rientro forzato ha colpito non solo le gambe, ma anche il cuore di chi aveva messo in pausa lavoro, famiglia e impegni per seguire la propria squadra. Un sacrificio che merita rispetto, non solo per la distanza fisica percorsa, ma per il senso di appartenenza e dedizione che questi tifosi continuano a dimostrare, partita dopo partita.

Non si sono lamentati. Hanno accettato con compostezza la decisione, consapevoli del momento storico e del lutto che coinvolge l’intero Paese. E saranno pronti a ripartire, con la stessa passione e lo stesso entusiasmo, anche durante il prossimo turno infrasettimanale – la cui data non è stata ancora ufficializzata – per essere al fianco della Salernitana al Tombolato.

A loro va un applauso sincero, perché il calcio è fatto anche – e soprattutto – di chi lo ama senza condizioni, affrontando strade, chilometri, e imprevisti. Questi ragazzi hanno già vinto.

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