Il «caso» Pisacane, tribunale assolve Giuseppe Galzerano: «Non ha diffamato il giudice Vitale»
| di RedazioneL’editore Giuseppe Galzerano è stato assolto dal Tribunale di Vallo della Lucania dall’accusa di aver diffamato il giudice napoletano Eduardo Vitale. La vicenda, che ha avuto eco nazionale, riguarda una polemica nata durante un convegno neoborbonico svoltosi a Sanza l’11 maggio 2019.
Durante l’evento il giudice Vitale premiò ed elogiò un discendente di Sabino Laveglia, uno degli assassini di Carlo Pisacane, figura simbolo del Risorgimento italiano. Un gesto che suscitò l’indignazione di Galzerano, editore e studioso di Pisacane, che lo definì un «incredibile e inaccettabile vilipendio ai valori del Risorgimento» in un’intervista rilasciata a Nicola Salati del quotidiano «La Città» di Salerno. Galzerano criticò duramente «l’elogio di un assassinio politico», sottolineando «il pericoloso messaggio implicito: “Uccidete e i vostri discendenti saranno premiati”».
Galzerano, che ha sempre difeso la memoria di Pisacane, ribadì che quest’ultimo «non fosse un invasore straniero contro il quale i sanzesi avrebbero compiuto un legittimo atto di difesa del territorio come sostenuto dal giudice Vitale, ma un napoletano e duca di San Giovanni, frazione dell’allora Porcili, oggi Stella Cilento, territorio in cui la sua famiglia aveva addirittura dei possedimenti», spiegava.
Il giudice Vitale a quel punto denunciò Galzerano alla Procura della Repubblica del Tribunale di Napoli. La denuncia, trasmessa al Tribunale di Salerno, è stata archiviata il 15 novembre 2021 non riscontrando «alcuna offesa all’onore del magistrato». Poi anche al Tribunale di Vallo della Lucania, dove il 19 gennaio 2022, il Pm Spedaliere ne ha chiesto l’archiviazione.
Nei giorni scorsi il giudice per le indagini preliminari, Sergio Marotta, ha definitivamente archiviato il procedimento riconoscendo «legittimo il diritto di critica». Inoltre il giudice ha sottolineato come il servizio giornalistico «volesse, in realtà, meramente offrire il proprio punto di vista» e che «le espressioni forti e perfino suggestive utilizzate dall’autore del servizio giornalistico non possano configurare l’ipotesi della denigrazione», in quanto Galzerano «non ha utilizzato espressioni qualificabili in gratuiti attacchi personali».
Giuseppe Galzerano, difeso dall’avvocata Daniela Di Iulio, ha ribadito «il suo impegno nel difendere e onorare la memoria e il sangue di Carlo Pisacane, ucciso il 2 luglio 1857 a Sanza nell’ammirevole tentativo di liberare il Sud Italia dalla dominazione borbonica. Questa assoluzione – ha detto – rappresenta una vittoria non solo per Galzerano ma anche per la libertà di espressione e per i valori del Risorgimento italiano».
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