‘Il Desiderio. Proiezioni tra Oriente e Occidente’: una rassegna internazionale di danza alla Certosa di Padula
| di Pasquale SorrentinoIl più vasto complesso monastico dell’Italia Meridionale nonché uno dei più interessanti in Europa per magnificenza architettonica e copiosità di tesori artistici, dal 1998 inserita nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Unesco incontra la danza. Dopo il Parco Archeologico di Pontecagnano Faiano, prosegue alla Certosa di Padula la rassegna internazionale di danza contemporanea “Il Desiderio. Proiezioni tra Oriente e Occidente”, il progetto, con la direzione artistica di Claudio Malangone, finanziato dalla Direzione Generale Spettacolo del Ministero della Cultura nell’ambito del bando “Sostegno per la valorizzazione delle attività di spettacolo dal vivo da svolgersi negli istituti e luoghi della cultura presenti su tutto il territorio nazionale e da parte di soggetti giuridici creati o partecipati dal Ministero della Cultura che si occupano della conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale”, e cofinanziato dal Comune di Pontecagnano Faiano, Comune di Padula, Comunità Montana Vallo di Diano.
Sabato
Sabato 27 luglio la rassegna ospita la Korea National Contemporary Dance Company, con una nuova produzione intitolata “Jungle”, coreografata da Kim Sung-yong, direttore e direttore artistico della compagnia reduce dall’impegno alle Olimpiadi a Parigi e in transito verso l’ImPulsTanz Vienna International Dance Festival. In scena un’audace esplorazione dell’unicità dei ballerini e delle loro interazioni dinamiche, uno spettacolo che sfida le convenzioni e offre un’esperienza coinvolgente nel mondo della danza contemporanea. Jungle come un luogo dove gli istinti del corpo e la vitalità si scontrano ferocemente tra loro, in cui coesistono il fare e l’essere fatto, il nascosto e il rivelato, l’immobilità e il movimento, il rilassamento e la tensione.
Domenica
Domenica 28 luglio la Compagnia Borderline Danza rilegge il celebre testo sonoro e coreografico del rito della primavera: va in scena Sacre. Uno spettacolo concerto: la partitura di Stravinskij sarà eseguita dal vivo dalla pianista maestri pianisti Simonetta Tancredi e Lucio Grimaldi. Danzano: Luigi Aruta, Adriana Cristiano, Antonio Formisano, Giada Ruoppo, Pietro Autiero, Alessandro Esposito, Alessia Muscariello, R. G. Maite Rodgers. In un tempo sospeso tra il post-rito e l’inevitabile ciclicità dell’evento, otto elementi si confrontano con le differenze di specie e sperimentano varie dinamiche di aggregazione e risoluzione: il rito si ripete danzando per la sopravvivenza.
«Lavorare sulla partitura di Stravinskij è un’esperienza sfidante e sfibrante per tutte le parti in causa: tante ore di prova si susseguono tra scritture coreutiche e posizionamenti drammaturgici, smussamenti coreografici e traiettorie narrative, nel desiderio di lasciare il segno, con umiltà ed entusiasmo, con un’opera che, storicamente, ha rappresentato uno dei fiori all’occhiello di moltissime compagnie di rinomata fama», afferma Malangone, ideatore di concept, regia e coreografia.
Entrambi gli spettacoli avranno inizio alle 21.30 con ingresso gratuito dalle 19. Fino a ottobre la rassegna torna al Museo Archeologico di Pontecagnano Faiano Gli Etruschi di Frontiera e al Museo Archeologico Nazionale di Eboli per condurre i visitatori in un dinamico confronto tra prospettive intime e sociali: il 4 agosto 2024 Mandala Dance Company in “Balancier” e Borderlinedanza in “Music in Between”. Il 28 settembre Padova Danza in “Il canto di Orfeo” e Patschaporn Distakup in “Tracing – Carryng – Fading” al Museo Archeologico di Pontecagnano mentre al Museo Archeologico Nazionale di Eboli la “Hommage a Roland Petit (mostra fotografica)” e “Orfeo ed Euridice” a cura di Asmed/Balletto di Sardegna, Movimento Danza in “Città Perduta”; il 20 ottobre “La vie d’artist: omaggio a Misha Van Hoecke”. Con la testimonianza raccontata e danzata di Miki Matsuse si chiude il progetto.
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