Il dialetto teggianese entra a scuola: l’iniziativa per riscoprire le radici
| di Marianna ValloneIl dialetto teggianese non andrà perduto. Anzi, è studiato nelle scuole medie di Teggiano ed ha una generazione pronta a tutelarlo e tramandarlo. All’istituto comprensivo di Teggiano gli studenti delle classi prima e seconda della scuola media, infatti, sono stati coinvolti nel progetto “Alla riscoperta delle radici. La lingua di Diano, veicolo della cultura degli avi”. Nato grazie alla collaborazione tra la scuola, l’amministrazione comunale di Teggiano ed esperti del territorio, il progetto è stato ideato e sviluppato da Vincenzo Andriuolo, teggianese, studioso del dialetto locale ed autore dei volumi “Il Dialetto Romanzo di Teggiano. Fonetica, morfologia, sintassi e vocabolario di base” e “Frisèddi ri carajèsima. La poesia satirica in vernacolo teggianese di Gaetano D’Elia”.
Ad affiancarlo Salvatore Gallo, poeta dialettale e già dirigente scolastico, per il recupero della radice etimologica, il docente Michele D’Alessandro per le musiche e Cono Cimino, antropologo e poeta dialettale che ha curato la dizione e il movimento scenico, anche in vista del saggio finale. Nel gruppo di lavoro, poi, il dirigente scolastico Maria D’Alessio e i docenti Angela Morello, Michelina Di Mieri, Elisa Mangieri, Giusy Lo Buglio e il maestro di musica Cono D’Elia.
Le lezioni di dialetto si sono concentrate sulla pronuncia, la grammatica e le espressioni dialettali più comuni in uso a Teggiano. Per diversi mesi i giovani studenti hanno seguito lezioni sulla nascita delle lingue romanze, sul passaggio dal latino al volgare, sul sistema vocalico del dialetto teggianese, etimologia, il caso della “G dura” teggianese e poi poesie, stornelli d’amore, canti di dolore e nenie, i giochi di un tempo, miti e leggende. I ragazzi, a loro volta, hanno dimostrato grande interesse e partecipazione durante tutto il corso di studio, impegnandosi attivamente anche realizzazione di un saggio in lingua dialettale.
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