Il Miracolo di Sant’Antonio a Palinuro: da oltre 70 anni una storia di fede e tradizioni
| di RedazionePalinuro, 25 Settembre 1949 – In una mattina che sembrava come tante altre, il pittoresco villaggio di Palinuro fu il palcoscenico di un evento straordinario che rimarrà impresso nella memoria di generazioni a venire. Nel cuore di questa antica comunità di pescatori, la fede e la protezione celeste si sono unite per compiere un miracolo che ha sconvolto e ispirato in egual misura.
I pescatori locali, intrepidi custodi delle tradizioni marine, si preparavano a salpare con le loro piccole barche dal porto. Il cielo si presentava sereno e il mare invitava con calma. Ma come spesso accade nella vita, le circostanze possono cambiare rapidamente.
Nel corso della giornata, il tempo mutò in maniera improvvisa, dipingendo il cielo di cupi presagi e scuotendo le acque inquiete del mare. La decisione di fare ritorno al porto fu saggia, ma una delle barche non riuscì a sfuggire alla furia della tempesta. A bordo, c’era il giovane Armando Sacco e suo zio Ciro.
Sulle sponde del porto, famiglie e amici dei pescatori si radunarono ansiosi, mentre il timore cresceva con il passare dei minuti. In quel momento di disperazione, Maria De Angelis, madre di Armando, fece un gesto straordinario. Prese una piccola statua di Sant’Antonio e la gettò in mare, pregando il Santo di proteggere suo figlio. L’incredibile avvenne: la statuetta non affondò, ma rimase sopra l’acqua, un segno di speranza in mezzo alla tempesta.
Il gesto di Maria De Angelis ispirò un pescatore locale a chiedere aiuto a Sant’Antonio. La statua del Santo fu portata dalla vicina chiesetta e collocata sulla sabbia, rivolta verso il mare agitato. Quel che seguì fu un vero miracolo: una luce intensa e divina fendeva il buio delle nuvole e del temporale, illuminando la barca dei pescatori naufraghi.
Il giovane Armando, testimone di questa luce miracolosa, annunciò con gioia che un monaco vestito di bianco stava guidando la loro barca con una corda verso la riva. Grazie a questa luce celestiale, i pescatori furono riportati sani e salvi tra le braccia delle loro famiglie.
Oggi, a distanza di anni da questo straordinario evento, il villaggio di Palinuro continua a onorare la memoria del “Miracolo di Sant’Antonio.” Il 25 settembre di ogni anno, una festa votiva viene celebrata in sua memoria. La statua di Sant’Antonio viene posta su un’incantevole imbarcazione festosamente decorata, che parte in una suggestiva processione in mare, visitando la Grotta Azzurra e poi dirigendosi verso Caprioli. Sulla terraferma, numerosi fedeli attendono il ritorno della barca per partecipare al corteo che si snoda lungo le vie del porto, onorando la memoria di quel giorno straordinario.
E questa mattina, la tradizionale Santa Messa presso la cappella del porto di Palinuro è stata officiata dal Vescovo della Diocesi di Vallo della Lucania, S.E. Monsignor Vincenzo Calvosa, alla presenza di tutte le massime autorità civili e militari e del locale comitato festa, confermando il profondo significato di questa storia di fede e protezione celeste per l’intera comunità di Palinuro e non solo.
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