«Il mistero del sigillo reale», a Salerno Letteratura la prima del libro di Franco Maldonato

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«Il mistero del sigillo reale», a Salerno Letteratura la prima del libro di Franco Maldonato

Cattura l’attenzione fin dalle prime pagine, “Il mistero del sigillo reale”, il nuovo libro dell’avvocato e scrittore Franco Maldonato (Castelvecchi editore), che sarà presentato questa sera 17 giugno (ore 19, Arco Catalano) nell’ambito di Salerno Letteratura. Un romanzo di formazione che si articola su un doppio registro, storico e contemporaneo, condotto attraverso l’esperienza di un liceale coraggioso che, stimolato da due misteri, approda alla politica, ma non senza contrasti.

Al centro del racconto due segreti: il mandante dell’assassinio del deputato che fu a capo dell’insurrezione del Cilento nel 1848 e la ragione dello stigma che Pier Paolo Pasolini vergò sugli abitanti del luogo durante il viaggio del 1959 lungo le coste italiane. Ovvero: nel luglio del 1848, in uno strapiombo sinistro e buio dell’Appennino lucano, viene trovato il cadavere del rivoluzionario che, con la rivolta del Cilento, aveva imposto a Ferdinando II di Borbone, prima testa coronata d’Europa, la concessione della Costituzione, dando così il via alla primavera dei popoli.

Cent’anni dopo, Pier Paolo Pasolini affida al suo reportage lungo le coste italiane uno stigma feroce nei confronti degli abitanti del luogo, di cui nessuno riesce a comprendere la ragione. Due segreti che affascineranno il liceale fino a metterlo «sulla rotta di una complessa indagine storica destinata a incrociare la politica, che, negli anni Settanta, non è più il luogo dove si confrontano opposte visioni del mondo, ma quello dove si consuma il mercimonio della Bellezza del Paese. Sarà proprio la Politica, che frattanto è scivolata nella sanguinosa deriva degli anni di piombo, a contendere all’Amore la supremazia, nell’alternanza di uno scontro irriducibile tra i due potenti demoni dell’animo umano», si legge nella quarta di copertina.

Un romanzo di educazione alla politica avvincente, quello dell’avvocato e scrittore Maldonato, che racconta di un’Italia non ancora tecnologizzata e globalizzata ma non del tutto dissimile da quella di oggi. La ricostruzione storica è dettagliata e coinvolgente, un’atmosfera intrigante, che utilizza una narrativa che mescola storia e finzione in modo magistrale. Il racconto si arricchisce di vivide descrizioni, luoghi dipinti di storia e bellezza, ma anche di contraddizioni. Un dualismo tra il fascino del passato e le dure realtà del presente che conferisce profondità al romanzo e coinvolge il lettore fino all’ultima pagina. Il libro arriva a distanza di due anni dall’ultima opera di Maldonato, un saggio dedicato al Mezzogiorno e al progetto dell’Alta velocità al Sud “L’imbroglio” (Licosia, 2022). Nel 2017 sempre per Licosia Editore ha pubblicato “La rivolta di Sapri” e nel 2015 il romanzo storico “Teste mozze” (Iride), per il quale ha vinto il Premio Internazionale Francesco Saverio Nitti.

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