Il ‘pirata’ lascia per sempre porto Infreschi: Mimmo è morto a Firenze
| di Luigi MartinoDomenico Lamanna, 65 anni, è morto all’alba di oggi, mercoledì 18 dicembre, all’azienda ospedaliera universitaria Meyer di Firenze dove era ricoverato da diversi giorni. Mimmo nel Cilento lo conoscevano tutti con il soprannome di ‘Pirata‘. Nell’estate del 1983, infatti, era sbarcato, a bordo del suo battello e in compagnia della sua ciurma, a Porto Infreschi, lungo quella che poi è divenuta l’area marina protetta omonima, incastonata lungo la costa di Camerota.
Mimmo era malato da tempo. Aveva un male, quello che i medici hanno definito ‘una macchia al polmone’. Si è sottoposto ad alcune cure ma il cuore, debole e già infartuato, non ha retto. Mimmo a Porto Infreschi si è creato un personaggio unico, che ha fatto la storia della Costiera Cilentana. Cristian De Sica, Francesco De Gregori, Massimo Boldi, Fabio Quagliarella, Ciro Ferrara, Simone Barone, Fabio Cannavaro, Flavio Briatore: sono solo una parte dei cantautori, peronsaggi dello spettacolo e calciatori, che di anno in anno si recavano a Porto Infrschi per salutarlo e degustare le sue prelibatezze. Tutti i piatti del ‘Pirata’ erano a base di pesce. Famoso è rimasto lo spaghetto alla Pirata, appunto. Mimmo, però, insieme ai suoi collaboratori, non erano solo il Pirata di Porto Infreschi e la sua ciurma, ma insieme erano un punto di riferimento e un baluardo a difesa di quello scrigno che più tardi, nel 2015, quando ormai lui aveva già ceduto il testimone a Peppe, il pirata che lo ha succeduto, è stata insignita da Legambiente con il riconoscimento di spiaggia più bella d’Italia. La barca dei Pirati di Mimmo, gialla, nera e rossa, è ancora viva nella memoria di tutte quelle persone che hanno trascorso a Porto Infreschi le estati più spensierate della propria vita. Sulla spiaggia, di fianco la grotta che sfornava i piatti tipici della tradizione cilentana, Mimmo aveva anche il suo trono, con il tesoro e il teschio. Ricordi indelebili. Mimmo ha lasciato un vuoto tra la gente di Marina di Camerota e i turisti ospiti che lo conoscevano da tempo. Dopo essersi allontanato da Porto Infreschi, Mimmo passava le prime ore delle mattine calde dell’anno, ai piedi dei pini del lungomare. Seduto sul muretto vista porto, raccontava aneddoti e storie dal retrogusto di salsedine.
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