Il progetto del ponte di Angellara è tutto da rifare: cresce la rabbia dei cittadini

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Il progetto del ponte di Angellara è tutto da rifare: cresce la rabbia dei cittadini

Nuovo stop per il ponte di Angellara. Il recente sopralluogo della Soprintendenza, con l’arrivo di un nuovo funzionario, ha confermato ciò che in molti temevano: la struttura non può essere demolita. Il vincolo culturale imposto al ponte, infatti, obbliga a una revisione totale del progetto. Servirà una nuova proposta che rispetti le caratteristiche storiche e paesaggistiche del manufatto.

Una doccia fredda per l’intera comunità, che da oltre due anni fa i conti con disagi pesanti: traffico deviato, attività produttive penalizzate, residenti esasperati. L’iter, già complesso, torna ora al punto di partenza, con la concreta possibilità di ulteriori ritardi.

Il consigliere comunale Vincenzo Puglia, presente al sopralluogo, ha espresso tutta l’amarezza dell’amministrazione: «Comprendiamo la frustrazione dei cittadini. Stiamo vivendo una situazione insostenibile. Abbiamo fatto tutto il possibile, sollecitato enti e partecipato a ogni tavolo. Ma ora è necessario ripartire subito con un nuovo progetto». La soluzione più concreta resta la costruzione di una variante, un nuovo ponte accanto a quello esistente, capace di rispettare i vincoli imposti ma di garantire il ripristino della normale viabilità.

Intanto, la tensione cresce. Nella zona industriale sono comparsi striscioni di protesta – “Strada interrotta, pazienza finita” – e le criticità si accumulano: manto stradale danneggiato, buche, polveri, sensazione diffusa di abbandono. Le aziende subiscono ritardi, i lavoratori affrontano ogni giorno un percorso a ostacoli per raggiungere i luoghi di lavoro.

A preoccupare è anche la burocrazia. La nuova progettazione potrebbe richiedere mesi di ulteriori autorizzazioni, con il rischio di nuovi stalli. La speranza è che la collaborazione tra Comune, Provincia e Soprintendenza consenta almeno una rapida approvazione tecnica, per evitare di allungare ulteriormente i tempi.

Ma la fiducia dei cittadini è ai minimi storici. La comunità chiede risposte, fatti concreti e tempi certi. E soprattutto, che questo ennesimo ostacolo non si trasformi nell’ennesima attesa senza fine.

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