Il soldato Ambrogio, morto a Palermo, torna a casa dopo 78 anni grazie alle ricerche dei nipoti
| di Marianna ValloneDopo quasi ottant’anni, il soldato sicilese Ambrogio Alfano, morto nel 1944 a Palermo, è tornato a casa. Tutto questo grazie alla tenacia di Pietro Greco e Antonio De Luca, pronipoti del soldato, che hanno avviato le ricerche, partendo dal materiale fornito dallo zio Giuseppe Greco. Era sempre nei pensieri di sorelle e fratelli e alcuni nipoti portano il suo nome in suo ricordo, tra cui Ambrogio Greco. E’ proprio a suo nome che è partita la ricerca nel 2018.
«Sapevamo poco, in verità. – racconta Pietro – dai nostri dati non avevamo risultati. Le ultime sorelle rimaste in vita purtroppo non avevano informazioni precise. Dopo varie telefonate, molte a vuoto, anche nei comuni limitrofi, abbiamo trovato il foglio matricolare nel Comune di Santa Marina». Un documento scritto a mano, quasi illeggibile, che sono riusciti a leggere e interpretare grazie all’aiuto di uno zio, Domenico De Luca, ex militare, armato di pazienza e lente di ingrandimento, che li ha condotti direttamente alla fonte. Il testo, infatti, riportava che lo zio soldato era stato ricoverato per malaria nell’ospedale di Campo, di Palermo, dopo la traversata Sardegna-Sicilia, avvenuta nel 1943. Dopo mesi di telefonate, si scopre così che i resti del soldato Ambrogio Alfano, classe 1920, morto di malaria, riposavano nel cimitero di Santa Maria dei Rotoli di Palermo.
E’ il 2020 e le ricerche dei giovani pronipoti sono a un passo dall’obiettivo. La pandemia mette in pausa l’impresa, ma non l’entusiasmo e la promessa di Pietro e Antonio, di riportare a casa lo zio. Ci sono voluti quasi quattro anni. Dopo i vari nulla osta dell’Esercito, della Soprintendenza e dei Comuni coinvolti, Palermo e Morigerati, lo scorso 12 ottobre, sulle note del “Va pensiero” di Verdi, i resti del soldato morto di malaria durante la Seconda Guerra Mondiale sono state finalmente affidati ai pronipoti. Il giorno successivo, da Palermo, le spoglie di Ambrogio Alfano sono tornate a Sicilì, dove sono state accolte dai parenti nella chiesa SS Annunziata per la benedizione del parroco, don Antonino Savino, alla presenza anche della sindaca Vincenzina Prota.
«Vogliamo ringraziare tanto le Forze Armate, gli enti pubblici e l’agenzia funebre che hanno reso possibile tutto questo», concludono Pietro Greco e Antonio De Luca. Il 4 novembre, in occasione delle celebrazioni dei soldati caduti a difesa della Patria, Ambrogio Alfano sarà tumulato nel cimitero di Sicilì dove riposerà assieme ai suoi familiari che non hanno mai saputo più nulla di quel giovane partito giovanissimo per la guerra.
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