Il “Telegraph” elogia il Cilento: è tra i 20 motivi per visitare l’Italia
| di Redazionedi Luigi Martino
Il “Telegraph” elogia l’Italia e invita i propri lettori a tornare a visitare il Belpaese appena l’emergenza sanitaria sarà finita e si tornerà a viaggiare all’estero. Tra i venti motivi non poteva mancare il Cilento, con il suo bellissimo Parco e le biodiversità che lo contraddistinguono e lo rendono unico. Il quotidiano britannico elenca 20 motivi per cui è bene scegliere le bellezze italiane ma confessa che ce ne sarebbero molti di più. «Venti, così pochi? Ci sarebbero 20 dipinti che mi farebbero tornare, 20 ristoranti, 20 panorami, 20 borghi e 20 altre cose in più. Nessun altro Paese – spiega l’autore dell’articolo Tim Jepson – ha tante ricchezze e una combinazione di arte, cultura, cibo, vino, moda, teatro, persone e paesaggi che non ha eguali e neppure una combinazione così efficace di antico e moderno, bello e seducente». Gli inglesi amano la Toscana, si sa, eppure la bellissima campagna del Chiantishire è solo l’ultimo dei motivi per visitare il nostro Paese: ci sono molte più ragioni e il modo in cui viene raccontato è particolarmente interessante e lodevole. Il primo motivo per scegliere l’Italia sono gli italiani: «Non si può amare un Paese senza amare la sua gente – spiega l’autore – sappiamo che gli italiani spesso si vedono come toscani, siciliani, veneziani o napoletani; ma sono sempre gli stessi, con una caratteristica in comune: l’apprezzamento per le cose belle della vita. E di belle cose in Italia ce ne sono ovunque». Al secondo posto ci sono i giardini: dalle ville venete al laghi del Nord, dalle colline toscane ai limoneti della Sicilia.
L’autore cita i giardini di Ninfa, a sud di Roma; i giardini botanici di Hanbury a Ventimiglia, Villa Carlotta sul lago di Como, La Mortella sull’isola di Ischia e il giardino dei Tarocchi di Pescia. Al terzo posto ci sono le storiche cittadine e i borghi arroccati sulle colline: la Toscana e l’Umbria ne ospitano la maggior parte ma meritano di essere visitati anche Sulmona in Abruzzo; Enna, Erice e Noto in Sicilia; Matera in Basilicata; Tropea in Calabria; Ostuni in Puglia; Ascoli Piceno nelle Marche; Ravenna in Emilia-Romagna e Camogli in Liguria. «Ma – sottolinea l’autore – l’elenco è molto più lungo». I luoghi all’aperto sono al quarto posto con mete sciistiche di prima classe come l’Alta Badia, Courmayeur e Cervinia, dove si possono fare sport di ogni tipo. Ma ci sono posti bellissimi anche in Sicilia, Sardegna, alle Cinque Terre e sulla Costiera amalfitana; in Umbria si fa parapendio, rafting in Calabria mentre in Abruzzo si possono seguire le orme dei lupi. La lingua italiana è la quinta motivazione per visitare il nostro Paese perché “in italiano tutto suona meglio”. Per secoli artisti e poeti hanno amato i nostri laghi, la loro magia e bellezza è al sesto posto della classifica del Telegraph; e non solo quella dei grandi laghi Maggiore, Garda e Como ma anche quelli più tranquilli come l’Iseo e il lago d’Orta. Il settimo motivo è l’opera con i suoi maggiori compositori – da Verdi a Rossini, da Puccini a Donizetti – e i due teatri più famosi al mondo: la Scala di Milano e la Fenice di Venezia. L’autore, però, ricorda anche quelli di Bologna, Palermo, Treviso, Prato e Ferrara e i festival teatrali, come quello di Puccini o all’arena di Verona, il festival di Macerata e quello di Rossini a Pesaro.
La cucina italiana – all’ottavo posto – è salutare e gli ingredienti di primo livello; impeccabili sono le grandi variazioni regionali. Il nono motivo per recarsi in Italia è il “buon bere”: l’eccellente vino e i suoi produttori tradizionali e quelli innovativi come in Sicilia, in Lombardia (Franciacorta) e Bolgheri sulla costa toscana. Ma emergono anche grandi cocktail come il Negroni e il Bellini, i limoncelli, la sambuca e le grappe di ogni tipo. Il caffè italiano è al decimo posto: espresso, macchiato e cappuccino sono famosi in tutto il mondo. Un vero culto, dunque, da scoprire in ogni bar italiano. «Tutti i Paesi hanno le montagne, ma solo l’Italia ha le Dolomiti», spiega l’autore dell’articolo «con i suoi paesaggi drammatici, i pinnacoli di roccia e i spettacolari massicci». Ma ci sono anche l’Etna, le Alpi e gli Appennini, selvaggi e bellissimi.
L’elenco del Telegraph prosegue con la moda al 12esimo posto, l’architettura e i suoi diversi stili al 13esimo e Venezia che da sola, al 14esimo posto, merita un viaggio in Italia. Poi la lista prosegue con la bellezza delle isole: Capri, le Tremiti, Ponza, Capraia, Elba, Lipari e Marettimo. Anche le coste hanno un posto in classifica: al sedicesimo ci sono Amalfi e le Cinque Terre, tra le più conosciute, ma anche le penisole del Gargano e del Salento con il loro mare turchese, e il Cilento selvaggio e roccioso con Acciaroli, Agropoli e Santa Maria in Castellabate. Il numero incredibile di gallerie d’arte sono il 17esimo motivo per visitare l’Italia: dagli Uffizi di Firenze a Brera e ai musei vaticani; ma anche la galleria di Perugia e quella di Palermo, l’Accademia Carrara di Bergamo, Palazzo Ducale a Urbino e il museo civico di Vicenza. La lista, in effetti, è molto più lunga e ricca.
I luoghi artistici sono al 18esimo posto: la Cappella Sistina e l’Ultima Cena, ma anche la Basilica di Assisi con gli affreschi di Giotto, Cimabue e Simone Martini; la cattedrale di Orvieto e la Cappella degli Scrovegni di Padova. Il penultimo motivo per recarsi in Italia riguarda i tesori antichi: Roma, innanzitutto, ma anche Aosta, Spoleto, Verona e un lunghissimo elenco di luoghi dove splende la storia antica. Infine l’amata Toscana. Ma il riconoscimento della nostra bellezza è già sufficientemente appagato dall’elogio della stampa estera. A noi resta solo il compito di ospitare come un tempo. O forse anche meglio.
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