Il treno del turismo con Cilento locomotiva, il Vallo di Diano vagone e una rete da costruire
| di Pasquale Sorrentino
Turismo di massa, turismo di nicchia. Esperienziale, religioso, culinario. Alla ricerca di paesaggi unici, di luoghi incantati, di monumenti unici. Il turismo nell’area del Cilento, del Vallo di Diano, dell’area sud della provincia di Salerno, ha molteplici sfaccettature, così come ha molteplici potenzialità e altrettante problematiche. Tante le domande su questo tema: può, l’area, vivere di solo turismo? E se sì: di che tipo? Avere un “carniere” così ampio è forza o debolezza? Di certo, quello che manca è la rete. Di trasporti, certo, ma anche di contatti, di possibilità di far da traino un’attrazione per l’altra. Considerati i numeri, le potenzialità e il brand deve essere il Cilento la locomotiva di un intero territorio. Deve correre, magari non troppo velocemente, anche per abbattere pregiudizio e luoghi comuni: pochi servizi e prezzi alti. Questo si sente dire spesso. Ma è davvero così. E quel mare cosi bello, quella dieta cosi invidiata, quei luoghi così sublimi possono avere un prezzo? E il Vallo di Diano è disposto a fare da vagone, a chiedere supporto al Cilento e a sua volta supportarlo. Oppure devono vivere come due entità scollegate? L’aeroporto di Pontecagnano e l’arrivo dell’Alta velocità, di certo, saranno fondamentali capire di che turismo vivere. Ma potrebbero essere anche le ultime possibilità di non farlo morire il turismo.
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