Il «giallo di Sapri» resta irrisolto, Ris a lavoro nella villetta: si aspetta l’autopsia
| di Luigi MartinoL’autopsia sul corpo di Giuseppe Giudice, il 67enne di Sapri trovato cadavere nella propria abitazione domenica mattina da alcuni componenti della famiglia, è stata fissata per il pomeriggio di oggi, martedì. Sarà effettuata nell’obitorio dell’ospedale ‘San Luca’ di Vallo della Lucania dal medico legale Adamo Maiese che effettuerà anche una tac tridimensionale per verificare se l’uomo ha riportato ferite interne o colpi agli organi vitali non visibili con l’esame esterno effettuato domenica mattina. Resta dunque un giallo la morte dell’ex dipendente del Comune di Sapri. Intanto la procura e i carabinieri della compagnia locale, insieme ai colleghi della scientifica di Salerno, cercano di accelerare le indagini. Il procuratore capo del tribunale di Lagonegro, Vittorio Russo, e il pm Michele Sessa, hanno ordinato per mercoledì mattina un ulteriore sopralluogo dell’abitazione finita sotto sequestro subito dopo il ritrovamento della vittima avvenuto domenica mattina intorno alle 8. All’interno della villetta si cercano impronte, prove o una probabile arma del delitto. Anche se, al momento, gli inquirenti escluderebbero la pista dell’omicidio per mancanza di movente. Al contrario degli esperti medici, che dopo aver preso in esame la ferita sul capo di Giudice, lunga circa 7 centimetri di tipo lacero contusa, avrebbero escluso la pista dell’incidente domestico e sarebbero orientati di più verso l’uccisione da parte di una seconda persona. I medici dicono di cercare un corpo contundente con il quale, secondo loro, la vittima sarebbe stata colpita alla testa.
Le forze dell’ordine del capitano Emanuele Tamorri, intanto, continuano con gli interrogatori. Dalla caserma di via Kennedy a Sapri, sono passati quasi tutti i familiari di Giuseppe Giudice, compresa la moglie, proprietaria di un alimentari che dista poche centinaia di metri dal comando dei carabinieri, il genero, che non sarebbe in buoni rapporti con la moglie, quindi figlia di Giudice, e quest’ultima, ascoltata per molto tempo dagli investigatori. Intorno a queste figure ruoterebbero le indagini. Oltre alla famiglia, però, al vaglio degli inquirenti ci sono le testimonianze di amici e conoscenti del pensionato che abitava al ‘Timpone’, frazione di Sapri sulla collinetta che si trova tra la strada che conduce al porto e il campo sportivo ‘Italia’. Al momento nessuna ipotesi è esclusa. Per svelare, in parte, quello che da pochi giorni è diventato il «giallo di Sapri», cittadini, amici, familiari e inquirenti, aspettano l’esito dell’autopsia.
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