Il più grande progetto di pulizia dei fondali marini parte dal Cilento
| di Luigi MartinoIl primo progetto che la Fondazione Vassallo, nata in memoria del Sindaco Pescatore, ha avviato era quello a cui Angelo Vassallo teneva di più: il progetto di pulizia dei fondali marini. Era il 20 novembre 2010 e i primi ad impegnarsi per la regolare pulizia dei fondali marini erano proprio i pescatori. Un’iniziativa per la quale ogni peschereccio riceve in dotazione i contenitori ove depositare bottiglie di vetro, plastica, lattine di alluminio e quant’altro solitamente si impiglia nelle reti. Tutto il materiale recuperato viene poi consegnato agli operatori ecologici del Comune e in seguito conferito, già differenziato, in discarica. Questo progetto, negli anni, ha conosciuto numerosi sviluppi: dalla proposta di legge, firmata insieme a Gianni Pittella e presentata alla Commissione Pesca, all’adesione del comune di Cetraro, dalla petizione, sia cartacea che online, alle adesioni e al supporto dei comuni di Anzola dell’Emilia, Forte dei Marmi e Fiumicino, fino all’emendamento dell’on. Oreste Pastorelli, della cui approvazione abbiamo avuto notizia il 4 settembre 2014.
«La Lega Navale Italiana di Salerno – raccontano gli organizzatori dell’incontro – non può che sposare questo progetto e farsi parte attiva per la sua efficace ed autentica implementazione. Venerdì 22 maggio, con un incontro alle 19 presso la nostra sezione, avremo l’onore di ospitare il presidente della Fondazione, nonché fratello del coraggioso Sindaco Angelo Vassallo. Insieme porremo le basi per l’avvio di un progetto importante per il nostro presente e per il futuro dei nostri figli». «Il nostro progetto – racconta Dario Vassallo, presidente della Fondazione Vassallo – continua e venerdì racconteremo tutte le sue tappe fino a qui, dall’impegno dei pescatori all’emendamento che è stato approvato lo scorso settembre. Già poche settimane fa abbiamo raccolto la testimonianza dei protagonisti del progetto, i pescatori cilentani. Da ciò che ci hanno raccontato, nel tratto che abitualmente ripuliscono durante la loro attività di pesca il lavoro di questi anni comincia a dare i suoi risultati: a terra hanno riportato tonnellate di rifiuti tra bottiglie di plastica (anche molto vecchie perché probabilmente provengono dai fiumi), lattine, vetro, addirittura materassi di gomma piuma, per una media di 50-60 kg per ogni uscita. Quando non c’è vento, raccolgono anche i piccoli frammenti di plastica, i più pericolosi per gli abitanti del mare perché non si dissolvono del tutto, si assottigliano e rientrano nella catena alimentare. Come ci hanno spiegato i pescatori, se tutti si impegnassero in questo progetto sicuramente sarebbe una gran bella cosa e potrebbe incidere anche sul pescato»
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