La grande sconfitta del sindaco di Sicignano Degli Alburni
| di Giuseppe GalatoArrivava qualche giorno fa la notizia dello sgombero avvenuto in una struttura fatiscente a San Nicola Varco nel comune di Eboli.
Circa 900 migranti, impiegati come braccianti, venivano sfollati da circa 500 uomini dell forze dell’ordine.
Prima dell’arrivo delle forze dell’ordine, però, un buon numero di immigrati era riuscito ad allontanarsi dalla struttura: una settantina di questi venivano così accolti in un centro di prima accoglienza voluto da Alfonso Amato, sindaco di Sicignano Degli Alburni.
Ma anche a Sicignano sorgono alcuni problemi: con un blitz nella struttura dove gli sfollati erano stati accolti, Palazzo Belvedere, venivano identificati dalle forze dell’ordine immigrati e volontari: "Volevamo riprendere con i cellulari quello che stava accadendo per documentare i modi violenti con cui siamo stati trattati, ma siamo stati bloccati anche noi. Gli agenti ci hanno fatto allontanare dalla struttura e poi ci hanno identificato", dichiara uno di loro.
Denunciati gli attivisti di Cgil e Caritas che li assistevano mentre dipendenti comunali e sindaco venivano allontanati dalla struttura.
La motivazione del blitz sarebbe stato un presunto errore nella delibera comunale.
Quaranta gli immigrati risultati irregolari, prontamente caricati sui cellulari e trasferiti alla Questura di Salerno per il riconoscimento.
"Ci hanno ordinato di spogliarci per la perquisizione – racconta Azhzair, 34 anni, marocchino con un regolare permesso di soggiorno – Ci hanno strattonato, ci siamo sentiti davvero molto male, tutto questo ci sembrava un inferno, peggio che stare a San Nicola Varco. Si è creata una situazione dalla quale non sappiamo più come fare per uscirne".
Dopo il primo blitz con un secondo intervento i Carabinieri del posto hanno tentato di sequestrare la struttura, intervento questa volta debellato dal sindaco Alfonso Amato.
"La bonifica umana fatta a San Nicola Varco renderà gli immigrati ancora più ricattabili a vantaggio dei caporali", dice Rocco Falivena, sindaco di Laviano e segretario provinciale di Rifondazione Comunista.
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