Incendio a Persano, mamma di militare scrive a ministro Difesa: «Trasferiteli altrove»

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Incendio a Persano, mamma di militare scrive a ministro Difesa: «Trasferiteli altrove»

Preoccupazione e dolore emergono dalla lettera di una madre indirizzata al Ministro della Difesa, Guido Crosetto, a seguito di un vasto incendio che ha colpito il comprensorio militare di Persano, frazione di Serre. L’incendio ha coinvolto seimila ecoballe di rifiuti, sollevando timori per la salute dei militari della caserma Ronga, situata nel cuore del rogo.

Un appello disperato

La lettera è scritta da una madre che ha già perso un figlio, morto di leucemia a causa dell’uranio impoverito durante il servizio come volontario in Bosnia. Ora, teme per la vita del suo secondo figlio, attualmente in servizio presso la caserma di Persano. “Sono fortemente preoccupata per la situazione verificatasi nel comprensorio all’interno della caserma Ronga di Serre di Persano. Mentre l’Arpac fa le dovute verifiche, i militari continuano ad andare in caserma senza alcuna protezione”, scrive la donna.

La madre chiede urgentemente che il figlio e gli altri militari siano trasferiti in una località più sicura fino a quando non saranno chiarite le conseguenze dell’incendio sull’ambiente e sulla salute. “La prego di intervenire per cautelare la salute di mio figlio, avendone già dato uno alla Patria, trasferendolo a Napoli sua città natale. So per certo che farà qualcosa a riguardo e la ringrazio infinitamente”, conclude la lettera.

Rischi per la salute e polemiche

Il rogo, che ha sprigionato fumi potenzialmente tossici, ha acceso i riflettori sui rischi per la salute dei militari e della popolazione circostante. L’Arpac, l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Campania, sta conducendo indagini per valutare l’impatto ambientale dell’incendio, ma nel frattempo i soldati continuano a prestare servizio senza adeguate misure di protezione.

Sui social, il sindaco di Serre, Antonio Opramolla, ha espresso indignazione per gli attacchi personali rivolti alla sua famiglia: “Gli attacchi alla mia parte politica li capisco. Ai miei figli, no. La cattiveria contro di loro non la tollero. Augurarvi il male dei miei figli è intollerabile. Non appartengo a nessun padrino politico. Appena ho saputo dell’incendio mi sono precipitato a Persano. Sono rimasto lì, a mio rischio e pericolo. Fino all’ultimo giorno di spegnimento del rogo. Amo la mia città. Ogni mia azione è diretta al suo bene. Augurare l’intossicazione e il ricovero dei miei figli è brutale”.

Solidarietà e azione

Nonostante le polemiche, il sindaco Opramolla ha ricevuto centinaia di messaggi di solidarietà da parte della comunità e delle istituzioni. La situazione di Persano solleva importanti questioni sulla sicurezza e la salute dei militari e dei cittadini, e richiama l’attenzione sulla necessità di misure tempestive per garantire la tutela delle persone coinvolte.

L’appello della madre di un soldato è un grido di allarme che non può rimanere inascoltato. Mentre le indagini sull’incendio proseguono, la richiesta di protezione e trasferimento dei militari rimane una priorità urgente per le autorità competenti.

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