Fino a quando l’ecomostro sulla baia di Sapri?
| di Paolo AbbateIl cosiddetto ex cementificio, in cemento armato, fu iniziato intorno agli anni ’50. Poi con il fallimento della ditta appaltatrice furono interrotti i lavori. E così è rimasto fino ai giorni nostri.
Le amministrazioni comunali che si sono succedute, davanti allo scempio, hanno fatto mille promesse: sempre sotto elezioni naturalmente.
Ad esempio, abbattimento e riqualificazione dell’area attraverso attività a destinazione turistica, residenziale e commerciale (in accordo con la Soprintendenza di Salerno?). Un passo avanti, queste, rispetto alle proposte di privati di realizzare mega hotel, campo da golf, piscine regolamentari anche per pallanuoto ecc.
Nel 2009 il “mostro” vince il primo premio del concorso fotografico “nonsolopuntaperotti”, organizzato da una associazione ambientalista nazionale.
Con l’amministrazione D’Agostino si crea un altro cantiere per la costruzione di una piscina comunale proprio a ridosso del cementificio. Tuttavia, ultimamente la popolazione si è mobilitata creando un gruppo su facebook con lo slogan “aiutiamo ad abbattere il cementificio”, che ha raccolto circa 1300 firme.
Dunque, tanti progetti dalle varie amministrazioni comunali e cordate di privati. In generale, gli amministratori cercano di imitare i papi, gli imperatori, i faraoni d’Egitto che realizzarono opere per essere celebrati in eterno. Ma coloro riuscirono nel loro intento, perché avevano i soldi, la mano d’opera quasi gratis e il potere assoluto.
Ai tempi nostri, sempre per aver un posto nella storia, si avanzano solo dichiarazioni d’intenti . Che sono infatti i mega hotel, i campi da golf, le piscine coperte ecc. se non progetti che inevitabilmente vanno a cozzare contro la bocciatura di soprintendenza, degli ecologisti, della popolazione più avveduta che avvertono l’inutilità, lo scempio ambientale, lo spreco di soldi? Però, una base sempre più vigile ed organizzata acquista via via coscienza dell’importanza della compatibilità con la natura , di un turismo ecosostenibile e dell’importanza della qualità della vita anche in questa baia di Sapri, ricca di valori storici e naturalistici, già abbastanza aggredita dal cemento.
Passai di qua più di 50 anni fa, e questa piccola baia mi apparve un gioiello (figuriamoci cos’era quando vi approdò Carlo Pisacane!)
Ebbene, abbiamo chiesto al sindaco D’Agostino quali siano i progetti dell’amministrazione per risolvere l’annoso problema dell’abbattimento e della riqualificazione dell’area.
Il sindaco, tuttavia, ha ribadito che l’edificio è proprietà privata e pertanto non è possibile intervenire. Anzi, proprio su questi punti chiese tempo fa al Codacons di Salerno, (avv. P.Morena) un parere su la soluzione tecnica per risolvere il problema, quando l’amministrazione ha tecnici qualificati e strumenti adeguati.
Il sindaco ha inoltre ribadito che sarà l’amministrazione a decidere cosa farne dell’ampia area di pertinenza del Ex cementificio (circa 4 ettari) e cioè, se abbiamo capito bene, creare impianti sportivi, turistici e ricreativi.
Cerchiamo invece di sapere cosa vuole veramente la popolazione di Sapri, e non solo di Sapri.
A nostro avviso, occorrerebbe procedere alla rinaturalizzazione della zona, se non altro per scontare la cementificazione subita, in nome della “crescita economica”, dalla baia.
Per fare un esempio, ci vorremmo vedere piantati tanti alberi, costruito un laghetto alimentato dal Brizzi, dopo aver accertato però da dove provengono le dense schiume giallastre che appaiono durante le piene.
Nello specchio d’acqua sosterebbero sicuramente molti migratori provenienti dal mare dopo il lungo viaggio dall’Africa.
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