Incidente ferroviario Centola, Codacons: «Cause deragliamento poco chiare»

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Incidente ferroviario Centola, Codacons: «Cause deragliamento poco chiare»

«Treno deragliato nella stazione di Centola un grave e intollerabile incidente in piena stagione turistica. Una tragedia sfiorata che ha causato disagi a turisti e pendolari che in questi giorni giungono numerosi nelle località turistiche del Cilento – sottolinea l’avv. Bartolomeo Lanzara, presidente Codacons Cilento – Le cause del deragliamento al momento non sono chiare. Per cui se il deragliamento, come pare dalle prime indiscrezioni, potrebbe essere dovuto al peso eccessivo di alcuni container o per i lavori eseguiti sulla tratta ferroviaria, noi riteniamo di controllare il limite di velocità. Pertanto, viene da chiedersi quali siano i sistemi di sicurezza della linea ferroviaria a Sud della provincia di Salerno. Oggi le infrastrutture ferroviarie moderne consentono di correggere eventuali errori dei macchinisti, controllando in modo automatico la velocità dei treni per cui non si riesce a capire cosa sia successo realmente. La magistratura dovrà quindi fare chiarezza anche sulle dotazioni tecniche di sicurezza del tratto ferroviario in oggetto e sul loro corretto funzionamento».

«Nei prossimi giorni invieremo una diffida agli organi competenti chiedendo spiegazioni urgenti chiare e dettagliate sull’incidente – sostiene l’avv. Bartolomeo Lanzara, presidente Codacons Cilento – Inoltre è necessario evidenziare come sia necessario garantire un adeguato livello di sicurezza ai turisti e pendolari che quotidianamente utilizzano il treno per raggiungere le numerose località turistiche che rappresenta, al momento, una valida alternativa ad una obsoleta rete stradale spesso oggetto di aspre denunce da parte dei cittadini residenti e turisti per le condizioni di impraticabilità. Quello che è accaduto non migliora l’immagine turistica del Cilento per cui è necessario tranquillizzare, in tempi brevi, i cittadini e le tante attività turistiche che in questo momento stanno lavorando a pieno regime».

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