Parchi e Sviluppo Sostenibile: riprendere il cammino
| di Federico MartinoIl Comune di Stella Cilento ha organizzato per domenica 27 marzo alle ore 17,30 presso la Biblioteca Comunale, un incontro con Cesare Lasen già ‘presidente del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, dal 1993 al 1998, dal titolo “Paesaggi e Parchi”. All’incontro partecipano il v.presidente della Comunità del Parco del Cilento Vallo di Diano e Alburni e sindaco di Stella Cilento Antonio Radano, il presidente del Parco Amilcare Troiano, coordina i lavori Domenico Nicoletti.
Importante e significativa presenza nel Cilento e Vallo di Diano del prof. Lasen stimatissimo primo presidente del parco delle Dolomiti Bellunesi esperto e scienziato di fama, si deve al suo impegno l’approvazione del primo Piano di Parco Italiano che nel tempo ha dato proficui e lungimiranti risultati di tutela dell’ambiente che ha portato lo scorso anno il Parco ad essere inserito nella lista del patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Oggi Lasen è tra i principali sostenitori dei parchi nel gruppo di San Rossore affermando che nel nostro paese “Non abbiamo ancora maturato la convinzione che le nostre aree protette sono gioielli preziosissimi, aree speciali contenenti un patrimonio, cioè un capitale, da preservare e non da erodere ? ”. Tale approccio, aggiunge, “Necessita una presa di coscienza, uno scatto di orgoglio per opporsi al processo di destrutturazione e di appiattimento in atto, che ha radici culturali e non economiche (solo un pretesto, constatato che si potrebbe facilmente dimostrare l’indotto generato dalle aree protette).”
Se la sfida è culturale, allora bisogna attrezzarsi, comprendere e riprendere il filo per ricucire strappi e lacerazioni evidenti nel mondo delle aree protette e guardare al futuro con maggiore consapevolezza rispetto all’approccio culturale, etico e partecipato.
“Il consenso e la condivisione” dice Lasen “ richiedono pazienza e tempi più lunghi, ma lasciano tracce profonde e solide, meno effimere. In un mondo caratterizzato dall’esigenza di visibilità immediata e di risultati a breve scadenza (compatibili con i turni elettorali) servono decisioni rapide e non emergono i risultati della pianificazione.”
Di fatto abbiamo perso il senso dell’impegno e del lavoro assiduo e costante verso i veri obiettivi delle aree protette e sempre di più emerge l’esigenza di essere visibili e “mediatici”. In questo quadro la gente dei parchi ha perso la fiducia in un processo che pure stava dando risultati, come riporta Lasen ,nei settori dell’ agricoltura biologica, che contrastano le colture intensive, che si oppongono a progetti faraonici e devastanti, che richiamano alla salute, alla corretta alimentazione, alla tutela del nostro ambiente nel senso più ampio del termine. “Stanno nascendo semi nuovi, forse pochi sono quelli che hanno già germinato, ma le idee buone sono destinate a camminare, non importa quanto lentamente.”
“ Il Parco” dice Lasen “, è una vera risorsa ed è fondamentale che esista, ma non per svolgere compiti burocratici di cui anche altri enti potrebbero occuparsi, ma per essere il laboratorio che sperimenta nuove soluzioni di sostenibilità e il faro che guida verso un rapporto maturo ed equilibrato tra la società degli uomini e il territorio in cui essi operano e che consenta di lasciare alle generazioni future un pianeta ancora vivibile, senza continuare a consumare, come ora stiamo purtroppo facendo, ciò che spetta ai nostri figli, lasciando loro ricchezza e benessere finti, oltre a debiti insolvibili.” Dal globale al locale questa è la strada……………………
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