Incubo ladri, c’è un arresto: fermato un 31enne albanese
| di Redazione
Un’operazione ad alta tensione quella avvenuta giovedì sera nei pressi di via Podgora, nel quartiere Mariconda. Un 31enne di origine albanese, Keshi Krenar, è stato intercettato e arrestato dai carabinieri dopo un rocambolesco inseguimento, durante il quale ha speronato una vettura dell’Arma e investito un militare. L’uomo era in possesso di una pistola carica, refurtiva e strumenti per lo scasso. Si sospetta che faccia parte di una banda che da mesi sta seminando il terrore tra Salerno, l’Agro Nocerino e Cava de’ Tirreni.
L’inseguimento e l’arresto
L’operazione ha preso il via intorno alle 19, quando una segnalazione al 112 ha indicato la presenza sospetta di una vettura nei pressi del Parco San Matteo. Due pattuglie della radiomobile della Compagnia di Salerno si sono recate sul posto, individuando una Alfa Romeo Giulietta bianca parcheggiata in uno slargo.
Non appena un carabiniere si è avvicinato per un controllo, il conducente ha improvvisamente messo in moto, effettuando un testacoda e travolgendo il militare. Il veicolo ha poi speronato la seconda pattuglia intervenuta per bloccare la fuga. Nonostante la resistenza, Keshi Krenar è stato fermato da un carabiniere che è riuscito a immobilizzarlo. Quattro militari sono rimasti feriti: il carabiniere investito ha riportato lesioni guaribili in venti giorni, mentre gli altri tre hanno subito ferite meno gravi, con prognosi di cinque giorni ciascuno.
Portato al comando provinciale, il 31enne è stato trasferito in carcere in attesa dell’udienza di convalida. L’auto utilizzata, così come le targhe, è risultata rubata. All’interno della vettura, oltre alla pistola calibro 7.65, sono stati rinvenuti parte della refurtiva di un furto precedente, strumenti da scasso e una radio ricetrasmittente, probabilmente utilizzata per coordinarsi con due complici. Questi ultimi, intenti a svaligiare un appartamento nel Parco degli Aranci, sono riusciti a dileguarsi e risultano tuttora ricercati.
Una scia di furti
Le indagini hanno rivelato che una Giulietta bianca era stata più volte segnalata tra Salerno e la provincia, in particolare nei quartieri di Brignano, Casa Manzo e via Panoramica, nonché a Nocera Superiore e Inferiore e in varie frazioni di Cava de’ Tirreni. Il modus operandi della banda prevedeva il cambio continuo delle targhe rubate, rendendo difficile l’identificazione del veicolo.
Le telecamere di videosorveglianza hanno ripreso in diverse occasioni tre individui di corporatura robusta, con il volto coperto e muniti di torce frontali per muoversi al buio. L’ipotesi più accreditata è che il gruppo faccia parte di una rete più ampia di malviventi, operante tra Napoli Nord, Caivano e il Casertano. Gli investigatori stanno ora analizzando il materiale raccolto per ricostruire l’intero quadro criminale e identificare gli altri membri della banda.
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