Camerota, palme e niente ombrelloni: ecco i lidi eco-sostenibili in Cilento
| di Luigi MartinoPalme al posto degli ombrelloni, tavolini in legno, cestini per la raccolta differenziata. Al lido «Il Viottolo» sulla spiaggia di Cala del Cefalo a Marina di Camerota, queste sono le regole. Il proprietario, Vincenzo Sacco, ha trascorso l’inverno a inchiodare ad una ad una le canne di fiume che ora fanno da tettoia suo lido di legno. E ha girato per i villaggi turistici per recuperare le palme tagliate. Le ha modellate e tagliuzzate e ora conficcate nella sabbia rivivono come ombrelloni. «Vede tutto questo? Ad ottobre non sarà più». Tutto amovibile. questo uno dei tanti lidi attrezzati che l’anno prossimo potrebbero esibire il marchio di «Lidi del Parco».
L’iniziativa è della Cab, associazione balneare Marina di Camerota della Fibe Confesercenti Cilento che hanno deciso di puntare alla creazione di un marchio di qualità ambientale da assegnare alle imprese balneari contraddistinte da una gestione ecosostenibile. «È un progetto pilota che abbiamo avviato in via sperimentale per il solo tratto della spiaggia di Cala del Cefalo – spiega Raffaele Esposito presidente della Cab – ma vogliamo estenderlo a tutta la costiera cilentana. A settembre organizzaremo una kermesse e inviteremo tutti i sindaci dei comuni rivieraschi da Capaccio a Sapri». Per quest’anno dunque «stelle marine» in arrivo solo per i lidi di Cala del Cefalo, sito di interesse comunitario, dove si conserva uno straordinario ed integro sistema dunale. Uno spaccato di natura selvaggia dove la cartellonistica del progetto «Life Natura Cilento in Rete» del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano raccomanda di utilizzare le passerelle in legno rialzate per evitare il calpestio di uno degli ecosistemi più rari preziosi».
È forse girandosi indietro verso questa duna che gli imprenditori già da qualche anno hanno capito che certi limiti potevano divenire opportunità. E hanno iniziato a coniugare sviluppo e tutela. Ad operare si, ma attraverso la mitigazione. Oggi provano ad andare oltre e a pensare ad una certificazione di un turismo ecosostenibile. Per l’attuazione del progetto, sponda istituzionale è il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano con cui la Cab ha di recente sottoscritto un protocollo d’intesa. Ad agosto, una commissione di esperti, verificherà i requisiti dei lidi e assegnerà da una a cinque «stelle marine».
Il decalogo-condicio sine qua non-recita: che una struttura sia costituita da almeno l’80%di elementi naturali, che abbia insegne in legno e una distanza di un metro e mezzo dalla recinzione che protegge l’habitat dunale. Una stella anche a chi osserva le regole della raccolta differenziata, a chi utilizza prodotti biodegradabili per le pulizie per l’igiene e a chi adopera servizi igienici a svuotamento periodico certificato. Due stelle marine ai lidi che usano sistemi per il risparmio idrico ed elettrico, a quelli che eliminano ogni barriera architettonica ma anche ai volenterosi che vogliano fare manutenzione delle passerelle e dei sentieri realizzati dall’Ente Parco nella duna di Cala del Cefalo. Tre chi utilizza per la ristorazione prodotti tipici del territorio ma anche a chi guarda alle energie alternative. Quattro stelle a chi salvaguarda le zone dunali e i tratti di spiaggia libera, cinque a chi promuove educazione ambientale. Alcune di queste prescrizioni a Cala del Cefalo, dove la strutture balneari sono regolamentate già da valutazioni di incidenza ambientale della Regione Campania, sono già regole. La Cab, trentaquattro strutture associate tra Pisciotta, Palinuro e Marina di Camerota, già dal 2002 ha tracciato la strada del turismo sostenibile. Esposito, mostra nel lido gestito dalla sua famiglia, «Aruba Club» gli avvisi al pubblico dell’utilizzo dei riduttori di flusso dell’acqua. Una doccia? Dura solo 30 secondi. Con divieto assoluto di utilizzare shampoo e sapone. Poi c’è il lido «Etnico» . Anche qui, dappertutto legno e ombrelloni di paglia intrecciata. Al «Tonga Sun Club» all’ingresso c’è un imperativo avviso di raccolta differenziata. A settembre, spazio alla creatività attraverso un concorso di idee per tracciare il profilo del marchio dei Lidi del Parco.
Fonte: Corriere del Mezzogiorno
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