Pisano, il sindaco di Pollica che segue la strada segnata da Vassallo
| di Maria Antonia CoppolaNella competizione elettorale affrontata nel comune di Pollica la presenza di tre liste non ha compromesso la vittoria di Stefano Pisani, eletto con circa il 60% dei voti. La discesa in campo di altre componenti ha sottolineato una contrapposizione rispetto alla compattezza che molti davano per scontata, fra i quali certamente anche Pisani, se non altro per la considerazione che andava data al lascito di un uomo come Vassallo che ha cambiato il punto di vista del fare politica rendendo grande il suo territorio. A poche ore dal suo nuovo incarico il giornaledelcilento intercetta Stefano Pisani che attraverso un intervista telefonica racconta…
“Ho cercato di riportare la comunità ad un’unica coalizione per rinvigorire lo spirito della popolazione dopo quello che era successo, ma alcuni gruppi hanno voluto mantenere la loro autonomia, la voglia fisiologica di un’alternativa. Penso di riconoscere un’alternativa ad eccezione del candidato sindaco (l’ex colonnello Marrone) che in estemporanea dopo 40 anni è rientrato sul nostro territorio, mi è sembrato di intravedere degli interessi molto personali nel proporre un’alternativa”.
Sui 685 voti conquistati dalla lista di Marrone, Pisani parla di un dato ridotto rispetto a quanto si immaginava, e verso i quali tenterà una riconquista con la capacità del lavoro amministrativo del suo gruppo: la valorizzazione delle risorse ambientali, cercando per esempio di coniugare il vincolo ambientale con la presenza umana e la visione per il futuro che si contraddistingue per una forte attenzione per l’interesse pubblico con la gestione dei beni demaniali.
Stefano Pisani succede ad Angelo Vassallo, non sente il peso di questo passaggio di testimone: “Quello che ho percepito come un periodo duro è stato la perdita di un amico, di una guida. Ma chi non c’è più ci ha lasciato gli strumenti per poter proseguire, la passione, la determinazione che sono gli elementi fondamentali per amministrare un territorio. Non nego che la responsabilità è grande, ma mentre prima c’era la forza di un singolo che faceva emergere le eccellenze di Pollica, tra le tante eredità che Angelo ci ha lasciato, a tante persone ha lasciato la consapevolezza di quello che è stato fatto per 15 anni e quello che può essere fatto per il futuro”.
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