Il senatore Andria al congresso dell’Unione Artisti Unams a Salerno

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Il senatore Andria al congresso dell’Unione Artisti Unams a Salerno

 

Sulle richieste dell’Unione artisti Unams, ultimamente ribadite a Salerno al VI congresso nazionale, il senatore Andria rilascia un’ intervista.

Senatore Andria lei ha aperto i lavori del VI Congresso Nazionale dell’Unione Artisti Unams a Salerno, la scelta della sua città come sede, voluta dalla Presidente Dora Liguori , crede sia stata  una nuova occasione per evidenziare il ruolo che questa città sempre più assume nel panorama nazionale?

“Abbiamo già avuto più di un’occasione d’incontro in passato con l’Unams  ed il suo presidente professoressa Dora Liguori . Ricordo in particolare l’iniziativa volta presso il conservatorio “San Pietro a Maiella” a Napoli.
In questa occasione ho avuto il piacere di accogliere il congresso nella mia città e di rivolgere un cordiale benvenuto anche a nome degli altri colleghi parlamentari salernitani che sono intervenuti. Sottolineo in particolare la presenza degli autorevoli colleghi senatori Franco Asciutti e Vincenzo Vita”.

Cosa pensa del disegno di legge relativo alle modifiche della l. 508/’99 e a misure urgenti per il settore italiano dell’alta formazione artistica e musicale?

“Mi sono rammaricato della assenza della collega Luciana Sbarbati che non ha potuto partecipare ai lavori di questo Congresso. La senatrice Sbarbati è infatti la prima firmataria di questo disegno di legge relativo alle modifiche della l. 508/’99 e a misure urgenti per il settore italiano dell’alta formazione artistica e musicale. Io stesso ne sono tra i sottoscrittori ed ho rilevato con grande soddisfazione la condivisione di molti altri colleghi di varia appartenenza politica, tra questi due Senatori dell’Udc, due del Popolo della Libertà e uno dell’Italia dei Valori. Peraltro Luciana Sbarbati, all’epoca deputato, fu relatrice di minoranza alla Camera  proprio sulla l. 508 che poi venne approvata all’unanimità e dunque si è da sempre spesa sulle tematiche che costituiscono oggetto dell’azione dell’Unams e delle sue battaglie.”

Tuttavia il disegno di legge non ha continuato il suo iter, cosa si può sperare in proposito?

“Il tanto atteso riordino della disciplina in materia, per il quale si realizzò un grosso sforzo con la l.508, è stato poi vanificato dalla mancanza dei regolamenti attuativi, ponendo in evidenza la frattura che spesso si rileva tra la volontà del legislatore e la resistenza dell’alta burocrazia ministeriale.
Spetta oggi a noi – e il disegno di legge Sbarbati affronta in radice tale problematica – assumere a riferimento la svolta che la l.508 ha rappresentato con particolare riguardo al riconoscimento agli Istituti di alta cultura musicale dello status di alta formazione e specializzazione, e portare a soluzione le questioni rimaste incompiute.
Tra queste: l’istituzione dei politecnici delle arti, allineandoci alla gran parte dei Paesi europei, al fine di concepire un contenitore unico, un luogo di dialogo tra tutte le arti; il riconoscimento e la spendibilità nazionale e internazionale dei titoli rilasciati dalle nostre istituzioni senza accusare differenze o svantaggi; parallelamente la certezza per i docenti che prestano la propria opera nelle strutture di alta formazione di godere degli stessi diritti dei loro colleghi universitari; l’istituzione, finalmente, del Cnsac (Consiglio nazionale degli studenti delle Accademie e dei Conservatori); l’opportunità di attivare corsi, anche non abilitanti, di didattica della musica (in presenza di cattedre già disponibili in organico e dunque senza aggravi di spesa), in modo da ampliare l’offerta formativa; modalità per rendere organico ed omogeneo sul piano nazionale l’assetto dei licei, con particolare riferimento alle sezioni di licei musicali che devono operare in convenzione con i conservatori di musica.
Personalmente auspico che al più presto – compatibilmente con la congiuntura politica che il Paese attraversa – il Senato riesca a por mano all’esame del provvedimento e che venga promossa la più ampia consultazione al fine di favorire un costruttivo dialogo e di attingere dall’esperienza e dal suggerimento di chi opera nel settore elementi di valutazione e di proporre eventuali correttivi.
L’Unams per la storia che ha alle spalle e per quanto rappresenta nel panorama nazionale del settore offrirà – ne sono certo – un apporto oggettivo e profondamente qualificato.”
   

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