«Io, disabile e cilentano, per fare pipì a Roma ho rischiato di finire in ospedale»
| di Luigi Martino«Scusate il disturbo ma questa segnalazione credo (e mi auguro) possa evitare ad altri disabili quello che sono stato costretto a patire io lo scorso 20 febbraio. Sono un paraplegico su sedia rotelle originario del Cilento ma con una sorella che vive a Roma. Lo scorso sabato 20 febbraio mi trovavo in piazza di Spagna con mia sorella, mia madre e mio padre quando, intorno alle 17, avuto bisogno di usufruire di un bagno». Inizia così il racconto di Luigi Ruggiero di Vallo della Lucania. La sua denuncia, postata sui social, è stata già inviata alla sindaca di Roma, Virginia Raggi, al ministrato per le Disabilità, Erika Stefani, all’assessore alle Politiche Social della Regione Lazio, Alessandra Troncarelli e alle forze dell’ordine e di polizia.
«Il bisogno fisiologico breve (per chi non si trova nelle mie condizioni) è agevolmente risolvibile. Per noi disabili su sedia a rotelle, richiede quantomeno un bagno privo di barriere architettoniche – scrive ancora Luigi Ruggiero -. Purtroppo i bagni pubblici siti nella zona in cui mi trovavo – indicatami dalle vigilesse ivi presenti – erano impraticabili in quanto l’ascensore non era funzionante (in pratica era fuori uso) ma se pure fosse stata in uso, il guardiano alle 17 chiude i locali».
Con l’aiuto delle forze dell’ordine, che tra l’altro si sarebbero rese disponibili a prenderlo in braccio per portarlo ai bagni, Luigi, nonostante le difficoltà, è riuscito ad entrare nei bagni di uno degli store della piazza, e a fare i suoi bisogni. «Se non fosse stato per la signora Paola avrei dovuto chiamare un’ambulanza – spiega -. Già la mia condizioni mi fa sentire a disagio e osservato da tutti, se poi devo smuovere mezzo mondo per andare al bagno, allora vuol dire che dovrò sempre sentirmi diverso dagli altri solo perchè sono sulla sedia a rotelle».
Poi l’augurio: «Spero che questa mia segnalazione serva a non far capitare più situazioni come quella da me vissuta e mi auguro di poter continuare a frequentare quei luoghi incantevoli senza il timore che mi scappi la pipì».
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