«Io, fotoamatore, racconto il nubifragio visto dai miei occhi»
| di Luigi Martinodi Luigi Martino
Il fango ha fermato il tempo e distrutto i sogni. Non ha stretto la mano a nessuno, non si è presentato. Così, all’improvviso, ha stravolto le vite e ha disegnato il nuovo destino. Nella notte tra lunedì e martedì, un violento nubifragio si è abbattuto con forza sul golfo di Policastro. Santa Marina, Ispani e Vibonati i comuni più colpiti. Al momento è difficile essere precisi su quanti danni abbia potuto provocare il fiume di acqua, melma e detriti che ha sfondato le porte e i garage ed entrando da ogni lato per allagare abitazioni, uffici e locali commerciali.
Marino Donegà ha la sua reflex nel cassetto del comodino, accanto al letto. Il nubifragio ha svegliato anche lui nel cuore della notte. Non è un giornalista, nè tantomeno un fotoreporter. Ha presto gli abiti di quest’ultimi in prestito e ha cercato di raccontare il disastro attraverso una gallery fotografica. Sono i cronisti di quartieri, quelli che non hanno il tesserino in tasca ma si sporcano comunque le scarpe.
La rete del pescatore è ferma lì. La cucella appesa, i pesci aspetteranno un altro po’ prima di compiere l’ultimo viaggio. Le scarpe sono da buttare, e anche i secchi, il divano, i materassi. Poi ci sarà da imbiancare, da liberare le griglie, da ricomprare tutto. Ma siamo già troppo avanti con i pensieri. E’ vero, non si è fatto male nessuno, ma qua ci sono ferite altrettanto grandi da curare.
Il fotoservizio – Foto di Marino Donegà © 2020
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