Ispani, la maggioranza perde pezzi: Ionnito e Lovisi si dimettono
| di RedazioneUna crisi politica coinvolge il Comune di Ispani con le dimissioni dei consiglieri di maggioranza Antonio Ionnito e Piernicola Lovisi, che costituiranno insieme un nuovo gruppo politico all’interno del consiglio comunale, “Insieme per Ispani”.
«Ritengo che non esistano più le condizioni per poter esercitare serenamente le funzioni a me delegate, considerato il venir meno di quel rapporto di fiducia e quella comunicazione diretta e aperta che deve esserci con un sindaco», evidenzia il consigliere Ionnito che lamenta una mancata condivisione ed informazione delle decisioni da parte del primo cittadino. «Diversi i casi in cui il sindaco ha integralmente sovvertito scelte di cui ero proponente, o di manifestazioni per le quali ero delegato, prendendo iniziative e decisioni senza nemmeno avere il garbo istituzionale di mettermi a conoscenza, proposte di delibere che chiaramente non erano state precedentemente discusse e condivise in seno alla totalità della giunta. Ultimo caso è stato la costituzione all’interno del territorio comunale del circolo nautico, cosa che la maggior parte dei consiglieri ha dovuto scoprire dalla stampa, pur se nel frattempo venivano invitati a partecipare i comuni limitrofi. Questi atteggiamenti si traducono in una chiara e palese assenza di fiducia nei confronti del mio operato e in tale ottica non vedo più i presupposti per poter esercitare a pieno le funzioni assegnatemi e per un confronto costruttivo anche, e soprattutto, nei momenti in cui si presentano diversità di vedute e di posizioni».
Spiega ancora l’ex assessore: «Lascio il mio ruolo con la consapevolezza di avere svolto I’incarico istituzionale con entusiasmo, passione e con un impegno serio e costante, nel solo ed esclusivo interesse dell’intera cittadinanza, mettendo da parte, spesse volte, anche il mio lavoro e la mia famiglia. – e aggiunge – E’ pur vero che vado via con qualche rammarico, ovvero quello di non poter concludere i diversi progetti in itinere che mi hanno visto lavorare anche in prima linea giorno dopo giorno, un’esperienza che per me è stata altamente formativa, che mi ha fatto comprendere tanti aspetti della vita politica, sociale ed economica».
Un modo di amministrare la cosa pubblica, quello del sindaco di Ispani Franco Giudice, «distante dalla mia idea di gestione della vita amministrativa», evidenzia anche il consigliere Piernicola Lovisi.
«Fin da subito si è avvertita la sua difficoltà e la non volontà ad accettare la nuova idea politica, preferendo un modo di operare improntato sulla chiusura, sui silenzi, sull’uomo solo al comando, sull “Io sono il Sindaco e comando Io” e le ricordo che questo è stato uno dei punti di maggiore scontro tra di noi perché è pur vero che un sindaco ha delle prerogative come spesso da lei rivendicato ma scambiare la parola “prerogative” per il concetto “decido io” significa essere letteralmente fuori strada. Un Sindaco ha delle prerogative che devono sempre rimanere all’interno di un perimetro politico fissato da un mandato di una maggioranza consiliare», ha spiegato nella lettera di dimissioni Lovisi.
Ciliegina sulla torta della crisi in atto anche l’inaugurazione del centro nautico di Capitello avvenuta, spiegano i consiglieri, senza aver informato il gruppo consiliare.
«Il mio entusiasmo e la passione verso la politica non voglio però si perdano nell’insoddisfazione, nell’impossibilità di fare e di agire. – prosegue Lovisi – E per questo che lascio il gruppo di maggioranza “SiAmo Ispani” ma allo stesso tempo continuo con ruolo diverso e con lo stesso orgoglio e onore il mio impegno di rappresentate dei cittadini all’interno del consiglio comunale. Ringrazio ogni singolo dipendente e collaboratore comunale per l’ascolto e la disponibilità avuta, facendo dello spirito collaborativo l’arma risolutiva ai singoli problemi affrontati insieme. Un grazie agli amici consiglieri per i tanti momenti di confronto che con loro non sono mai mancati. Alla fine ringrazio anche Lei caro Sindaco, perché mi ha fatto capire in così poco tempo quale esempio non seguire nella gestione della cosa pubblica».
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