L’Antimafia indaga su De Luca, lui: «Alla ricerca del capitone perduto»
| di Marco SantangeloIl presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, risponde sulla «iniziativa informativa presa dalla commissione antimafia» dopo l’emblematico incontro con 300 esponenti della politica locale campana. Il 24 novembre, la presidente dell’Antimafia Rosy Bindi, quella stessa Bindi vittima delle forti parole di De Luca apparse in un video della trasmissione Matrix, ha dichiarato: «La Commissione Antimafia all’unanimità, mi ha incaricato di richiedere preventivamente informazioni urgenti alla Procura della Repubblica di Napoli in merito a eventuali indagini in corso, agli atti e ai documenti acquisiti e alla posizione dei soggetti coinvolti, per verificare i presupposti per l’avvio di una inchiesta da parte della nostra Commissione, che naturalmente sono legati al tema mafia. Abbiamo sempre agito così per avviare le nostre inchieste e useremo lo stesso metodo». La richiesta sarebbe arrivata direttamente dai gruppi Gal, Fi, Lega, Sinistra Italiana e M5S.
Il presidente De Luca, cerca di fare chiarezza, sempre con un velo di ironia, sulla questione direttamente dal canale di ‘LiraTv’ in cui dopo aver ripreso la famosa frase indirizzata al sindaco di Agropoli, Franco Alfieri, afferma: «Questa battuta è il punto di partenza della mobilitazione della commissione Antimafia, che sta riflettendo sul rapporto fra voto di scambio e frittura di alici. Ho già comunicato – continua De Luca – che seguiremo con molto rispetto istituzionale e con grande curiosità intellettuale questa ricerca avviata dalla commissione Antimafia, che in termini letterari potremmo chiamare la ricerca del capitone perduto. Va bene così. Fino al 4 dicembre – aggiunge in conclusione il presidente – autocontrollo, training autogeno, e una sola domanda ai cittadini italiani: volete eliminare la palude burocratica? Sì o No? Dal 5 dicembre, invece, avanti con tutta la lista di querelati per diffamazione. Nessuno escluso».
©
©Riproduzione riservata