La Campania protagonista a Slow Wine Fair 2025
| di Redazione
La Campania è tra i protagonisti della quarta edizione di Slow Wine Fair, la manifestazione dedicata al vino buono, pulito e giusto che si svolge a Bologna dal 23 al 25 febbraio 2025. Organizzata da BolognaFiere con la direzione artistica di Slow Food, rappresenta l’incontro internazionale della Slow Wine Coalition e quest’anno riunisce circa 1200 espositori provenienti da 30 Paesi e da tutte le regioni italiane intorno al tema della sostenibilità del packaging e della logistica della filiera vitivinicola. Inoltre, per la prima volta l’evento si svolge in contemporanea con il nuovo format di SANA Food, dedicato al mondo della sana alimentazione fuori casa.
Dei 54 espositori campani presenti a Slow Wine Fair, per il Cilento saranno presenti Albamarina – Futani e Alessandra – Pollica.
Secondo Slow Wine 2025: Dopo la siccità del 2022, l’annata del 2023 ha visto le abbondanti piogge primaverili favorire la diffusione della peronospora, con perdite produttive fino al 50%. Minore quantità di uva, insomma, ma complessivamente di buona qualità. Sono stati i vitigni a bacca rossa quelli ad aver sofferto di più, fatto che ha aggravato ulteriormente la già delicata situazione del Taurasi e dei grandi rossi in generale, dal Sannio a Caserta, fino al Cilento, che soffrono un mercato alla ricerca di vini sempre più freschi e meno strutturati. Buone, al contrario, le performance sia dei rossi della Costiera Amalfitana e dei Piedirosso, moderni e versatili, con alcune etichette outsider dall’Irpinia che vanno ad aggiungersi a quelle ottime dei Campi Flegrei e dell’area vesuviana.
Sul fronte dei bianchi, si distinguono i Greco di Tufo 2023, i Fiano di Avellino 2022 e le Falanghina (specialmente nell’area flegrea), oltre ai bianchi Amalfitani. Importante la crescita dell’Irpinia, con quattro nuove aziende nel distretto, portando a 102 il numero di cantine recensite nell’edizione 2025. Pur rappresentando solo il 3% della produzione nazionale di vino a denominazione, la Campania continua a crescere in qualità, valorizzando il suo straordinario patrimonio di vecchie vigne e varietà autoctone.
©Riproduzione riservata