‘La Canzone dell’Amore Perduto’ una struggente poesia d’amore. In ricordo di De Andrè scomparso l’11 gennaio 1999
| di Giuseppe Amorelli“La Canzone dell’amore perduto” fu incisa nell’anno 1966 in un 45giri. Essa rappresenta, dal punto di vista squisitamente musicale, la “forma perfetta di una opera d’arte ovvero di una canzone d’autore. Infatti si sa che pur partendo da due sistemi semantici preesistenti che sono il linguaggio poetico e quello musicale, la canzone d’autore costituisce una unità narrativa e metrica inscindibile. Infatti non è possibile separare la musica ed il testo e l’interpretazione che è il terzo elemento semantico. Il brano infatti è composto da una struggente poesia e una melodia coinvolgente: l’adagio di “Concerto per tromba, archi e continuo” del tedesco Georg Philipp Telemann.
“Ricordi sbocciavano le viole
Con le nostre parole
Non ci lasceremo mai
Mai e poi mai
Vorrei dirti, ora, le stesse cose
Ma come fan presto, amore
Ad appassire le rose
Così per noi
L’amore che strappa i capelli
È perduto ormai
Non resta che qualche svogliata carezza
E un po’ di tenerezza
E quando ti troverai in mano
Quei fiori appassiti
Al sole d’un aprile
Ormai lontano, li rimpiangerai
Ma sarà la prima
Che incontri per strada
Che tu coprirai d’oro
Per un bacio mai dato
Per un amore nuovo
E sarà la prima
Che incontri per strada
Che tu coprirai d’oro
Per un bacio mai dato
Per un amore nuovo.”
Il brano è una vera e propria poesia d’amore , con i suoi versi De Andrè descrive in maniera melanconica e struggente la fine del suo amore per Enrica Rignon detta “Puny”, sua prima moglie.
Affermerà la Rigon: «Molte delle canzoni che ha scritto sono reazioni a momenti particolari vissuti in famiglia o fuori. Amori andati a male, amori finiti. Uno qualunque certe cose se le trascina dentro, lui ha questa genialità di riportarle nei suoi pezzi. “La canzone dell’amore perduto” l’ha scritta quando i giochi tra noi erano ormai fatti. Le cose andavano male, ma abbiamo continuato a vivere insieme perché ci volevamo ancora bene»
Il brano è la descrizione della nascita di un amore con tutte le sue speranze e l’intensita della passione :” “Ricordi sbocciavano le viole Con le nostre parole Non ci lasceremo mai Mai e poi mai….l’amore che strappa i capelli” . Ma è anche il suo declino nonostante rimanga la tenerezza e l’affetto : È perduto ormai. Non resta che qualche svogliata carezza E un po’ di tenerezza
Il brano si chiude però con una nota positiva, quasi per ricordarci che anche se nei momenti di sofferenza non sembra possibile, si può sempre andare avanti, vivere ancora l’amore in tutte le sue forme, senza cedere mai al dolore:” Ma sarà la prima Che incontri per strada Che tu coprirai d’oro Per un bacio mai dato Per un amore nuovo.
Per “Fabrizio” il suo nuovo amore fu : “Dori Ghezzi”
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