La denuncia del vescovo: «Le reliquie di Carlo Acutis messe all’asta sul web»
| di Luigi Martino
Il vescovo di Assisi, monsignor Domenico Sorrentino, ha presentato un esposto-denuncia per segnalare un caso di vendita online di presunte reliquie appartenenti a Carlo Acutis, il giovane che verrà proclamato santo il prossimo 27 aprile in Piazza San Pietro. L’attenzione del vescovo si è focalizzata su un’asta in cui venivano messi in vendita capelli del beato, evento che ha suscitato preoccupazione e indignazione.
“Dopo aver letto notizie su un commercio di reliquie, ho approfondito la questione e ho verificato la presenza effettiva di annunci online. Internet è un luogo pieno di insidie e ho ritenuto inaccettabile questo genere di pratiche. Per questo motivo, ho presentato una denuncia alla Procura, poiché si tratta di una mancanza di rispetto nei confronti del sentimento religioso. Saranno poi le autorità competenti a verificare se sussistano ipotesi di reato”, ha dichiarato monsignor Sorrentino.
Intanto, fervono i preparativi per la canonizzazione di Carlo Acutis, che avverrà durante il Giubileo degli adolescenti. Al momento non vi è certezza sulla presenza fisica del Papa, data la sua convalescenza, ma l’evento potrebbe essere seguito dal Pontefice anche attraverso un collegamento video. “La dichiarazione papale è l’elemento essenziale per la canonizzazione, non la sua presenza fisica. Naturalmente, tutti speriamo che il Santo Padre possa essere con noi quel giorno”, ha aggiunto il vescovo di Assisi.
Il fenomeno del commercio di reliquie non riguarda solo Carlo Acutis, ma rappresenta una realtà consolidata su diverse piattaforme di vendita online. Oltre ai capelli del beato, si trovano frammenti di ossa e oggetti legati a santi e beati, con prezzi che variano da poche decine a migliaia di euro. Alcuni esempi includono reliquie di San Pio X vendute a circa 120 euro, di Padre Pio offerte per quasi 5.000 euro e un frammento osseo di San Nicola di Bari acquistabile per 160 euro. Questi oggetti vengono commercializzati sia su piattaforme generiche che su siti specializzati.
Portali dedicati alla vendita di reliquie, come Relics e Saintsrelics, propongono articoli dettagliati e certificati. Ad esempio, un reliquiario in argento del XVIII secolo contenente frammenti attribuiti alla Vergine Maria, a San Pietro Apostolo e a Santa Gorgonia è in vendita per 880 euro. In alcuni casi, i prezzi sono su richiesta, come per il “reliquiario del sangue di Cristo”. Un’altra offerta riguarda un reliquiario del 1710 con le reliquie di Santa Tatiana di Roma, venduto a 11.000 dollari con documentazione vescovile annessa.
Le vendite online di questi oggetti sollevano questioni etiche e legali, alimentando un mercato che rischia di ledere il rispetto dovuto alle figure religiose. L’iniziativa del vescovo Sorrentino mira a sensibilizzare l’opinione pubblica e le autorità su un fenomeno che necessita di maggiore regolamentazione e controllo.
©Riproduzione riservata