La denuncia di un visitatore disabile al parco archeologico di Velia

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La denuncia di un visitatore disabile al parco archeologico di Velia

Christian Durso, un giovane di Agropoli con disabilità motoria, ha presentato una diffida nei confronti del Parco Archeologico di Paestum e Velia, denunciando «le gravi difficoltà» incontrate durante la sua visita.

«Prima di recarci alla zona archeologica di Velia, mio fratello ha chiamato la biglietteria informando che ci saremmo recati io persona con disabilità motoria (già su sedia a rotelle elettrica) e un’altra persona con ridotta mobilità. Veniva riferito a mio fratello unicamente che “per la parte bassa si poteva visitare l’area in parte e per accedere alla parte alta bisognava avvisare un custode e anche per usufruire della sedia motorizzata per disabili in dotazione del parco”. Recatici sul posto dopo aver parzialmente visitato la parte bassa, ci siamo recati con la nostra vettura personale all’area archeologica in alto. Una volta giunti li abbiamo chiesto di utilizzare la sedia motorizzata in dotazione del parco per favorire l’accesso e la visita alla persona con mobilità ridotta con noi (la mia fidanzata)», spiega Cristian.

«Oltre a chiederci se la persona con mobilità ridotta fosse in grado di utilizzare lo sterzo che ha questa carrozzina, – ha aggiunto – ci veniva riferito che avremmo dovuto oltre a firmare una liberatoria nelle quale il parco declinava una serie di responsabilità, avremmo dovuto avere un casco per proteggere la testa (di nostra proprietà) perché la carrozzina in dotazione del parco non poteva essere utilizzata senza. Questa richiesta è forse la più inaccettabile, perché dovrebbe essere lo stesso parco che si dota della carrozzina a fornire il casco e in nessun modo chiederlo a chi viene a visitare il sito. Visto tra l’altro che lo stesso non viene chiesto né sul sito internet, ne al momento che mio fratello ha chiamato e comunque non è concepibile che una persona con disabilità deve acquistare un casco apposta per visitare il sito. Altra richiesta inaccettabile è documentarsi sulle condizioni personali della persona con disabilità, visto che ciò oltre a violare condizioni e caratteristiche sensibili personali, è un’ammissione implicita che quell’ ausilio non è utilizzabile da tutte le persone con disabilità, quindi anche quelle che hanno difficoltà alle braccia ciò è una grave discriminazione. Visto tra l’altro che esistono sedie a rotelle 4×4 che possono essere utilizzate tramite joystick e quindi utilizzabili da più tipi di disabilità. Pare anche strano che se è sicura la visita al Parco di Velia, utilizzando la carrozzina messa in gestione, si fa obbligo di utilizzare il casco e firmare una liberatoria». 

Nel maggio 2023, lo stesso Christian aveva già riportato problemi di accessibilità al parco, evidenziando l’assenza di percorsi adatti per le persone con difficoltà motorie. Le misure successivamente adottate dal parco, in occasione della visita del ministro della Cultura, sembrano insufficienti e inadeguate, almeno secondo la sua esperienza.

«Con la presente si diffida il Parco Archeologico di Paestum e Velia a perseguire in futuro la condotta sopra descritta e si chiede una immediata accessibilità sicura e senza discriminazioni. Attendendo anche le scuse per quanto accaduto da rivolgere soprattutto alla ragazza con disabilità che ha subito i disagi», conclude Durso.

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