La Dieta Mediterranea in un seminario internazionale: ad Ascea studenti da ogni parte del mondo
| di Marianna ValloneVenticinque giovani studenti universitari provenienti da vari Paesi del mondo, insieme ai maggiori esperti internazionali della Dieta mediterranea e di scienza della nutrizione, si sono riuniti dal 29 settembre al 4 ottobre nella suggestiva cornice della Fondazione Alario, ad Ascea, nei luoghi che videro protagoniste le scuole filosofiche di Parmenide e di Zenone e, in tempi più recenti, sedi privilegiate degli studi e dell’attività divulgativa del celebre fisiologo nutrizionista americano Ancel Keys, cui il seminario è intitolato. Si tratta del 2° Ancel Keys International Seminar on Mediterranean Diet and Sustainable Dietary Models. Ilprogetto è promosso dalla Società Italiana di Nutrizione Umana in sinergia con l’Università di Napoli Federico II ed altre prestigiose istituzioni pubbliche.
«La grande novità e l’elemento caratterizzante del seminario – ha spiegato il prof. Pasquale Strazzullo, docente della Federico II e Presidente della Società Italiana di Nutrizione Umana – sta nel metodo innovativo di trasmissione delle conoscenze dai più esperti ai più giovani che, non solo hanno ascoltato le lezioni dei Maestri, ma anche e soprattutto colloquiare con questi ultimi, esporre loro le proprie esperienze e discutere progetti da essi stessi proposti e preparati attraverso un lavoro comune condotto in piccoli gruppi sotto la guida di esperti tutori”.
Il Dr. Gianluigi Russo, primo ricercatore dell’Istituto di Scienza dell’Alimentazione del CNR e coordinatore del Seminario, spiega che «l’obiettivo ambizioso è stato quello di esportare ben al di fuori dell’area geografica cilentana i principi della dieta mediterranea, dal 2010 riconosciuta dall’UNESCO patrimonio intangibile dell’umanità, di far conoscere le caratteristiche di eccellenza delle produzioni agricole del territorio e di favorire lo sviluppo di una rete di ricercatori e produttori impegnati nella definizione di progetti utili a contrastare la tendenza in atto ormai da troppo tempo al progressivo allontanamento dal modello mediterraneo tradizionale e all’acquisizione di abitudini alimentari molto meno salutari. La Dieta mediterranea ha il merito di esercitare una eccezionale protezione contro le malattie cardiovascolari, il cancro e, in generale, avverso le patologie cronico-degenerative che conducono ad un invecchiamento precoce. Al tempo stesso, questo modello alimentare associa alla garanzia del benessere individuale un basso impatto ambientale in termini di utilizzo del suolo, del fabbisogno energetico, del consumo idrico e delle emissioni di gas serra».
L’inaugurazione e presentazione dei lavori, che si è svolta il 29 settembre alla Fondazione, è stata l’occasione per salutare Jeremiah Stamler, il cardiologo e attivista statunitense, della Northwestern University Feinberg school of Medicine di Chicago, amico e collaboratore nonché erede di Ancel Keys, lo scienziato americano che scoprì la Dieta Mediterranea e che la definì su basi scientifiche vivendo per quasi 40 anni nel Cilento. Stamler il prossimo 27 ottobre compirà 100 anni e la sua amica e fondatrice dell’Associazione per la Dieta Mediterranea Ancel Keys Pioppi, Maria La Gloria, ha voluto omaggiarlo con gli auguri in video chiamata di tutto il team che ha lavorato e studiato al seminario internazionale.
La Liguria è la porta della Dieta Mediterranea e per l’occasione è stato ospitata la Camera di Commercio di Genova che ha sottolineato il legame strettissimo tra la Liguria e il Mediterraneo. «Il pesto non è un prodotto necessariamente locale – ha spiegato il patron del campionato mondiale di pesto, Roberto Panizza – perché nasce a Genova ma usa il formaggio, il pecorino sardo, il parmigiano emilialo, i pinoli del centro e sud Italia e il sale delle Saline. Il pesto è realizzato con gli ingredienti di tutto il mediterraneo».
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