«La giustizia è anche domani» nel romanzo dell’avvocato salernitano Cecchino Cacciatore
| di Marianna ValloneUn romanzo che si legge come un saggio “La giustizia è anche domani” dell’avvocato Cecchino Cacciatore per D’Amato editore. Il penalista e cassazionista salernitano, dopo aver sviscerato i temi della giustizia con “La penna e la toga” e la ricerca di essa con “Il diritto tra le righe” dà alle stampe un nuovo libro, affrontando con un romanzo la prospettiva psicologica e raggiungendo la vera giustizia che appunto è “anche domani”. «I protagonisti sono un padre e un figlio, quest’ultimo gravemente ammalato di disturbi psichici la cui causa è da rinvenire nel senso di abbandono, sempre più ingravescente, dall’infanzia all’età adulta, che ha provato nei confronti del genitore. Il padre è stato, ed è, un grandissimo avvocato, un maestro di tutti gli avvocati, che però ha dedicato tutta la sua vita al suo lavoro, trascurando i rapporti familiari, lacerando il filo umano che dovrebbe essere cucito con grande cura tra un padre e un figlio, monetizzando il rapporto tra padre figlio», racconta l’avvocato Cacciatore.
Il rapporto tra padre e figlio diventa sempre più difficile da gestire, fino ad atti di violenza, estorsione, minacce continue, che costringono l’anziano genitore a denunciare il figlio. «A quel punto c’è la necessità della difesa del figlio. Il vecchio avvocato si rivolge ad un più giovane avvocato chiedendo che si trovasse una soluzione. – spiega l’autore – Questo è il tessuto della storia, intorno alla quale colgo l’occasione per fare una serie di riflessioni su temi della giustizia più in generale, con uno sguardo teso al concetto di solidarietà e umanità della giustizia, tenendo distinte la legge formale dalla giustizia degli uomini, soprattutto quando questa passa per il filtro stretto del processo penale, di un’aula di giustizia in cui i sentimenti e la vita vissuta vera non può restare fuori la porta ma deve essere bagaglio conoscitivo del giudice. Tendo di mettere in risalto la figura dell’avvocato che deve avere la capacità di rappresentare il vissuto del ragazzo e far comprendere che i gesti, per quanto terribili e riprovevoli, avevano una causa in un vissuto». Distinguere la legge dalla giustizia. Racchiude anche il senso del titolo, la giustizia è anche domani.
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