La linea curva, bene e male in scena ad Agropoli con Roberto Strati e Umberto Squitieri
| di RedazioneUn battente temporale notturno cadrà sulla fornace di Agropoli il prossimo 10 novembre. Una pioggia fragorosa, dalla valenza ancestrale e catartica, impregnerà i mattoni rossi dell’attuale museo per “battezzare” i suoi ospiti. Dopo Napoli e Salerno, con il patrocinio del Comune di Agropoli e in collaborazione con il museo “Acropolis” e la fondazione “Giambattista Vico”, La linea curva arriva nel Cilento.
L’opera è un libero adattamento da “Nella solitudine dei campi di cotone” di Bernard – Marie Koltès, drammaturgo francese del secolo scorso. Il tema principale è quello del desiderio e della sua multiforme natura che s’insinua e serpeggia nel quotidiano. Diretta e rielaborata dal regista napoletano, Roberto Strati, la rappresentazione porta in scena il duello dei duelli, quello tra Bene e Male, dipanandosi in
dimensioni che intrecciano onirico e reale, risucchiando lo spettatore in un reticolo di linee parallele che si curvano improvvisamente perché in collisione con la realtà.
La linea curva è un teatro essenziale ma denso, fa vedere molto senza mostrare. In scena c’è solo Umberto Squitieri, attore professionista salernitano che ritorna alla Fornace da interprete protagonista dopo Un sogno durato un giorno, spettacolo scritto e diretto da lui stesso in forma di kammerspiel e presentato ad Agropoli lo scorso giugno. Squitieri interpreta “il cliente” e si lancia in serrati dialoghi con una voce fuoricampo, quella “del venditore” che è anche quella del regista, Roberto Strati. Ad accompagnarli, le musiche dal vivo del musicista internazionale, Rosario Rey Penza.
«La linea curva – dichiara il regista -si propone di far meditare lo spettatore, portandolo quasi per mano tra gli spettri di una finta continua connessione e la solitudine interiore che finisce per squarciare il singolo, divenendo una sorta di richiamo alla condivisione, alla ricerca dei veri sentimenti, ad un’umanità che ricerchi valori e non vacuità, che fugga da un eccesso tecnologico portatore di isolamento e solitudine. Una sorta di storia mitica contemporanea».
Costanti dicotomie animano la narrazione. Alcuni opposti trovano equilibrio, altri si annullano, altri ancora restano in lotta perenne come il bene e il male, il venditore e il cliente, la società e il capitalismo. Tuttavia, ognuno ha in sé un po’ di bene e un po’ di male, fino a sfocarne il confine. Ed è proprio quando i contrari s’incontrano che la linea si curva. Lo spettacolo si terrà alle ore 20:00 di venerdì 10 novembre presso il museo “La fornace” in viale Lombardia, 18. L’ingresso è gratuito ma con prenotazione obbligatoria.
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