La panchina dedicata a Silvia Nowak: il compagno ieri presente all’inaugurazione, oggi l’arresto
| di Marianna ValloneLa contraddizione stridente tra la presenza di Kai Dausel, 63enne tedesco, alla cerimonia di inaugurazione della panchina a Ogliastro Marina dedicata alla memoria di Silvia Nowak, e l’arresto a distanza di 24 ore con le accuse che ora pendono su di lui di essere responsabile della morte della compagna. Un momento che avrebbe dovuto rappresentare il dolore di una comunità per la morte della donna. Poche ore dopo la cerimonia, l’uomo è stato sottoposto a fermo dai carabinieri della compagnia di Agropoli con l’accusa di omicidio aggravato e distruzione di cadavere. Per la Procura di Vallo della Lucania il compagno di Silvia Nowak l’avrebbe uccisa in un bosco confinante con la proprietà della coppia tedesca, “colpendola reiteratamente con un corpo contundente e tagliente e distruggendone parzialmente il cadavere con il fuoco”.
Kai Dausel aveva preso parte all’iniziativa organizzata dall’associazione “Insieme per Ogliastro” e dalla comunità locale. Accompagnato dal suo avvocato, Dausel aveva mostrato un atteggiamento composto, partecipando a quello che sembrava essere un gesto di cordoglio e solidarietà per ricordare la 53enne tedesca trovata senza vita e semi-carbonizzata il 18 ottobre scorso. Una presenza che non aveva destato sospetti, poiché il 63enne era stato sempre attivo nelle iniziative in memoria della compagna. Ha posizionato un fascio di rose rosse e due lumini. «Spero che sia fatta giustizia e chiedo uno sforzo maggiore per arrivare alla verità», aveva detto.
Il colpo di scena è arrivato questa mattina, quando i carabinieri della compagnia di Agropoli hanno condotto l’uomo in carcere a Vallo della Lucania. (Foto: Peppe Naldini)
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