La scrittrice Andrea Marcolongo a Paestum: «Torno in un luogo che amo»
| di Marianna Vallonedi Giangaetano Petrillo
Quale il valore delle parole al tempo degli hashtag e delle emoticon? A questa domanda cercherà di rispondere la scrittrice Andrea Marcolongo, presentando al Museo di Paestum il suo nuovo libro “Alla fonte delle parole. 99 etimologie che ci parlano di noi”, venerdì 17 gennaio 2020. Andrea Marcolongo, nata nel 1987 e laureata in Lettere classiche presso l’Università degli Studi di Milano, è una scrittrice italiana che torna nel sito magno-greco per una conversazione con il direttore Gabriel Zuchtriegel. Quale valore assumono le parole in una società degli slogan, degli hashtag, dei tweet, delle risposte semplici a interrogativi complessi.
La Marcolongo è una studiosa del mondo antico, di quel mondo che plasmo’ le prime parole, che attraverso la parola intesse’ i primi contatti tra diverse popolazioni, le prime relazioni e i primi scambi commerciali. «Sono felice di tornare in un luogo che amo molto». Paestum è anche l’occasione per riscoprire come delle lingue che comunemente riteniamo morte, come il latino e il greco, sono in realtà ancora vive in quei luoghi che racchiudono, custodiscono, e continuano a raccontare quella società, quei rapporti che si instauravano tra i diversi membri di quella società e tra popoli diversi. «Le parole sono il nostro modo di pensare il mondo – dichiara Andrea Marcolongo – Sono il mezzo che abbiamo per definire ciò che ci sta intorno e quindi, inevitabilmente, per definire noi stessi. Ogni volta che scegliamo una parola diamo ordine al caos, diamo contorni e corpo al reale; ogni volta che pronunciamo una parola essa è riflesso di noi. Ci rivela. Senza il linguaggio non faremmo altro che brancolare scomposti nella confusione, incapaci di dire la realtà e ciò che sentiamo. Proprio per questo delle parole dobbiamo avere estrema cura. Sono un giardino da coltivare con pazienza ogni giorno, da mantenere fertile e vivo, fino alle sue radici».
La mattinata del 17 sarà dedicata all’incontro con gli alunni dei licei campani mentre nel pomeriggio, dalle ore 17:00, gli spazi del Museo si arricchiranno di parole e di musica. I protagonisti saranno l’autrice e il gruppo ATAMMUSÌA, moderatore il direttore Gabriel Zuchtriegel. Dopo l’incontro, Paestum dà il via agli aperitivi 2020, a cura dell’Associazione Amici di Paestum. Far rivivere questi luoghi della storia, della nostra storia, significa anche ripercorrerne la quotidianità. Parte di questa era legata alla parola, la dialogo. È in Grecia che nasce il concetto della dialettica che vede proprio nel dialogo, nella parola, lo strumento perfetto per la convivenza di un popolo, di una comunità. Riscoprire il valore di quelle parole, ripercorrerne l’importanza e l’impegno che hanno svolto nelle discussioni pubbliche, vuol dire insegnare a noi tutti quanto ogni parola ha un suo peso. E il pensiero stesso dell’individuo si forma anche attraverso il proprio linguaggio.
©Riproduzione riservata