La frana di Auletta festeggia un anno: c’è spiraglio per inizio lavori
| di Marianna ValloneIl tratto della statale 19 nel comune di Auletta è stato chiuso il 23 gennaio del 2014 per una frana. Anas e Regione Campania sono impegnate da un anno per finanziare i lavori, eseguire le indagini geognostiche e sviluppare la progettazione esecutiva. Nei giorni scorsi si è svolta nel comune valdianese la conferenza dei servizi utile all’approvazione del progetto per eseguire i lavori di messa in sicurezza della strada. All’incontro hanno partecipato, oltre al sindaco di Auletta e ai dirigenti del Compartimento Anas della Campania e della Direzione Centrale Progettazione di Anas, anche i rappresentanti della Sovrintendenza ai Beni ambientali e Paesaggistici e della Regione Campania, l’Ente riserva naturale foce Sele Tanagro, il Genio Civile settore provinciale, l’Autorità di Bacino Campania Sud e laComunità Montana Tanagro.
Un anno fa La statale è stata chiusa al traffico, in entrambe le direzioni, il 23 gennaio dello scorso anno, a causa di una frana a seguito di persistenti precipitazioni meteoriche. Il movimento franoso ha provocato il cedimento del piano viabile, che scavalca il fiume Tanagro, al km 46,000, in località Battaglione, abbattendo parte del muro di valle fondato su pali. Parallelamente, si è manifestato un secondo dissesto, in corrispondenza del km 46,100. Il cedimento del piano viabile ha comportato la formazione di una depressione profonda, allo stato attuale, oltre 50 cm ed in continua, sebbene lenta, evoluzione, soprattutto in occasione di particolari precipitazioni meteoriche.
L’Anas e la Regione Campania si sono attivate subito per individuare le fonti di finanziamento necessarie a garantire il ripristino della transitabilità. Nel frattempo sono state eseguite sul posto indagini geognostiche ( in particolare 7 sondaggi con prove di laboratorio, una prova geofisica in foro e 3 stendimenti sismici, 2 inclinometri e 2 piezometri), ed è stato redatto un progetto esecutivo per il ripristino della viabilità e la messa in sicurezza dell’area della frana.
L’intervento prevede la realizzazione di un nuovo rilevato sostenuto al piede da un’opera di presidio su pali e di un sistema di drenaggio del terreno instabile, mediante trincee drenanti, esteso opportunamente da monte verso valle. Tutte le acque raccolte verranno convogliate al recapito finale mediante un nuovo scatolare. Analogo intervento è previsto in corrispondenza del secondo dissesto. Il tratto di fiume in corrispondenza del versante instabile verrà messo in sicurezza mediante la realizzazione di opere spondali.
Nel contempo la Direzione centrale progettazione di Anas, insieme al compartimento, ha avviato le procedure di autorizzazione ambientale degli interventi e, al fine di facilitare l’iter approvativo, ha anche attivato contatti diretti con le soprintendenze paesaggistica e archeologica, con l’autorità di bacino, il Genio Civile e l’ente Parco. Con l’acquisizione delle autorizzazioni ambientali e dei pareri di merito nella conferenza di servizi svoltasi oggi potrà essere approvato il progetto esecutivo ed indetta la gara per l’affidamento dei lavori. I tempi previsti per la realizzazione dell’intervento sono di 8 mesi e l’importo del progetto, cofinanziato da Anas e Regione Campania, è contenuto entro i 5 milioni di euro.
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