Lagonegro, 6 medici lasciano Pronto soccorso per trasferimento a Sapri: è polemica
| di Marianna ValloneIl pronto soccorso dell’ospedale di Lagonegro “perde” sei medici perché vincitori di concorso al nosocomio di Sapri presso il quale prenderanno servizio dal 1 gennaio 2024. L’improvviso ed eventuale depauperamento di risorse mediche al Pronto Soccorso lucano ha messo in allarme la politica e la comunità di Lagonegro.
Si è detto preoccupato il sindaco di Lagronegro Salvatore Falabella: «Questa Amministrazione Comunale è seriamente preoccupata rispetto al rischio che corre l’intero Lagonegrese, di fronte ad un improvviso quanto pesante depauperamento di risorse professionali indispensabili al funzionamento del Pronto Soccorso. Qualora non dovessimo avere concrete rassicurazioni in tempi strettissimi, non esiteremo ad organizzare, con tutti i cittadini di Lagonegro, che già sono in fermento, un presidio presso la sede della Regione Basilicata. La preoccupazione circa il futuro del presidio ospedaliero coinvolge anche i colleghi Sindaci dell’intero Lagonegrese che stanno mostrando, in queste ore, il loro interesse, pronti anch’essi alle necessarie rimostranze. Non possiamo più accettare che il Diritto alla Salute dei cittadini del territorio venga continuamente calpestato».
«Dopo la scelta di trasferirsi all’ospedale di Sapri di ben sei medici del reparto di Pronto Soccorso dell’ospedale di Lagonegro ed il tardivo bando per il reclutamento del nuovo personale medico ho presentato una interrogazione consiliare al presidente della Giunta regionale ed all’assessore alla salute». E’ quanto dichiara il capogruppo Pd in consiglio regionale, Roberto Cifarelli. «Nonostante le rassicurazioni del dg dell’azienda ospedaliera regionale San Carlo (della quale fa parte l’ospedale di Lagonegro), – continua l’esponente del Partito Democratico, – i cittadini, le Istituzioni locali ed il territorio nel suo complesso esprimono forti preoccupazioni per l’eventuale depauperamento della struttura ospedaliera, già oggetto di ridimensionamento nel corso degli ultimi anni ed evidenziano come è “inaccettabile che il Diritto alla Salute dei cittadini del lagonegrese venga continuamente calpestato”».
«L’Ospedale di Lagonegro è nato negli anni Sessanta come Ospedale Generale di Zona. – evidenzia Cifarelli – Con la legge regionale n. 23 del 25 maggio 1993 ha fatto parte, con i plessi ospedalieri di Maratea e Lauria dell’Ospedale Unificato del Lagonegrese. Nel 2002 nell’Ospedale di Lagonegro venivano spostate dal Plesso di Maratea le Unità operative di Ostetricia e Ginecologia, Pediatria/ Nido e di Ortopedia , rendendo così l’ospedale di Lagonegro sede compiuta di PSA (Pronto Soccorso Attivo); inoltre la posizione dell’Ospedale sulle grandi vie di comunicazione, (vedi S.S. 585 “Fondovalle del Noce, S.S. 683 “Sinnica” ed Autostrada SA-RC) ne fa punto di riferimento oltre che per la popolazione della Basilicata anche per gli abitanti del Vallo di Diano della vicina Campania e del nord della Calabria».
«Dunque – conclude Roberto Cifarelli – con l’interrogazione ho chiesto quali iniziative si intendano intraprendere, d’intesa con l’Azienda Ospedaliera regionale San Carlo, al fine di assicurare tempestivamente il pieno organico di personale medico al Pronto Soccorso del Presidio Ospedaliero di Lagonegro e quali iniziative, rivolte ai Sindaci ed ai Consigli comunali dell’area, intendano intraprendere al fine di informare il territorio sulla situazione di fatto in cui versano i servizi offerti dal nosocomio in oggetto nonché tutte le iniziative intraprese per garantire quotidianamente il Diritto alla Salute per i cittadini delle Comunità coinvolte».
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