L’amore e la sua energia
| di Redazionedi Antonio Calicchio
L’amore rappresenta l’unico codice comunicativo tale da sconfiggere ogni paura, ogni perplessità, ogni delusione, ogni passaggio drammatico che può attraversare l’esistenza di tutti e di ciascuno, con l’energia del Bene che da esso deriva. E, ancora, tale da contenere la fonte di tutte le angosce umane: e cioè quella della morte. Perché l’amore, passato e presente nella vita di tutti e di ciascuno – se vi è stato, innanzitutto e soprattutto, a partire da quando, prima della nascita, si viene contenuti nel grembo materno – costituisce la traccia esistenziale che ognuno può lasciare anche quando non sarà più presente e visibile, con e per gli altri. Perché l’amore è il solo segno di vita che può salvare il mondo e l’umanità dal Male. Perché l’amore è l’alfa e l’omega: è l’alfabeto perenne.
Un alfabeto da utilizzare per scrivere la vita nella direzione della conoscenza e della vittoria. Come sostiene Nelson Mandela: “Io non perdo mai. O vinco o imparo”. E si impara ad amare avendo quale punto di riferimento, quale modello ed esempio, l’amore che si riceve. Innanzitutto, in famiglia, ossia in quel primigenio contenitore di affetti che è il microcosmo familiare.
E’ pur vero che proprio la famiglia può non essere un luogo d’amore, ma è parimenti vero che è l’amore non ricevuto a determinare quel senso di abbandono, quella dipendenza, quelle devianze che possono essere risarcite solamente con l’educazione all’amore di noi stessi e degli altri. Principalmente se la vita offre altri modelli di amore quale quello che pratica Cristo.
Cristo che trasforma la solitudine di una morte ingiusta in un generoso, aggregante, esemplare atto d’amore. Poiché Cristo, come dimostrato in questo periodo pasquale, converte la morte umana in un rivoluzionario inno alla Resurrezione. Laddove è proprio l’amore che trionfa e si manifesta attraverso la capacità – anche umana – di oltrepassare i limiti del tempo, col responsabile, libero coraggio che accompagna chi sente di amarsi, di amare gli altri e di amare il Bene. Per dare, così, testimonianza della sola energia che può conferire senso all’apparente non-senso dell’esistenza: l’amore.
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