L’appello da Ascea: «Istituzioni assenti, a chi devo rivolgermi?»
| di RedazioneE’ stanco, chiede aiuto per telefono ai giornali perché non sa a chi altro rivolgersi. Vuole restare anonimo un uomo di Ascea, che lancia un appello per Domenico, 51 anni, da qualche anno caduto in uno stato psicologico “complicato”. «Tutto è iniziato due anni fa quando è morta la madre, – spiega – lei era il suo riferimento». Ora vive da solo, non ha figli, ha perso il lavoro, crede che tutti ce l’abbiano con lui.
«Ho chiamato la Asl, i servizi sociali, il Comune ed anche i carabinieri per alcuni interventi, ma ho ottenuto solo risposte vaghe e porte chiuse in faccia, non so cosa fare. Non esistono strutture in grado di aiutare una persona con delle instabilità mentali? Lui va seguito nella cura farmacologica quotidianamente, non rinchiuso», racconta. «Non so più a chi rivolgermi, nessuna istituzione ci viene incontro». Intanto Domenico, oltre ad avere dei problemi legati al diabete, dovrebbe seguire una cura farmacologica per contenere i suoi eccessi e deliri. «Ha lasciato le medicine che invece nel passato lo hanno aiutato molto».
E’ uno spaccato di solitudine e disinteresse quello che viene denunciato da Ascea. Diversi gli psichiatri a cui si sono rivolti: per le sue patologie occorrerebbe un aiuto quotidiano nelle cure. «Vi prego di darci una mano, prima che possa compiere una pazzia. Quest’uomo ha una dignità».
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