Lasciami andare, al teatro Leo de Berardinis lo spettacolo sull’eutanasia: in scena Spira e Di Ruocco
| di Marianna ValloneEmiliano Spira e Biancarosa Di Ruocco saranno in scena domenica 18 dicembre alle ore 19:00 al teatro Leo de Berardinis di Vallo della Lucania con lo spettacolo “Lasciami andare”. Racconta del dramma che vive una coppia di innamorati, quando uno dei due a seguito di un incidente automobilistico, perde ogni segno di vita cosciente. Le voci dei due protagonisti, tanto crude e appassionate, quanto vere ed attuali, fanno in modo che lo spettatore si spinga oltre la morale e “forse” cambi il proprio punto di vista. Il testo “Lasciami andare” racconta una storia, vera, già accaduta, ma non prende mai una posizione…è solo una storia. Ideazione scenica e la regia sono di Emiliano Spira, anche presidente dell’associazione Theàomai. Le musiche originali di Tommaso Immediata e le coreografie a cura di Dina Del Gaiso.
Le parole del regista
«Dall’inizio le fasi di riflessione e di scrittura sull’eutanasia, mi riconducevano al mito di Orfeo ed Euridice. L’analogia con i due personaggi della mitologia greca, mi hanno consentito di attraversare la dimensione (nel testo) non terrena, permettendomi di ascoltare oltre il silenzio di una persona in stato di coma irreversibile. – spiega Emiliano Spira – Questo passaggio oltre la vita conduce uno dei due protagonisti alla scelta/decisione di seguire la volontà del partner e di interrompere la vita quando la diagnosi è “stato vegetativo con nessuna possibilità di stabilire un contatto con il paziente”. Ricordando casi avvenuti in un passato recente (Eluana Englaro, Fabio Antoniani, Walter Piludu) non potevo trascurare come si comporta la società e la legge, senza mai formulare un giudizio contro uno o l’atro, semmai, subendolo».
L’associazione Theàomai
E’ nata ad ottobre 2022 con l’esigenza di porre l’attenzione su questioni a forte impatto sociale. «Credo fortemente nel potere formativo culturale dell’arte e come attore credo di avere il dovere di ritornare all’origine del θέατρον (teatro) e alla sua stessa funzione sociale ovvero quella dei drammaturghi dell’antica Grecia», evidenzia Spira, che aggiunge: «Se la società è sempre più scollata dalla realtà, sempre meno attenta al prossimo, individualista e alla continua ricerca delle futilità, l’arte non può assecondare questo andamento, ma utilizzando la forza della bellezza che permea qualsiasi opera d’arte, spostare lo sguardo sulle miserie umane, sulle fragilità, le vite al limite, le dipendenze, la diversità, l’immigrazione, la disoccupazione, la povertà, etc.. Sono fortemente convinto – dice in conclusione – che non manca per nessuno la presa di coscienza del periodo storico che viviamo, ma si è privi della sensibilità autentica, quella che spinge ad alzarci dalle nostre poltrone di spettatori passivi e ci fa agire. Theàomai è questo, la mia azione».
La messa in scena è stata resa possibile anche grazie a due sponsor importanti la BCC Monte Pruno di Fisciano Roscigno e Laurino e alla dottoressa Maria Spira con il suo testo tecnico/scientifico “Metodo Spira”.
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