Teatro: con Beppe Barra riparte “Equinozio di primavera”
| di Lucia CarielloIl teatro è una forma d’arte che ha accompagnato lo sviluppo delle civiltà in tutte le latitudini e in tutte le epoche. È la lingua della comunità nelle sue molteplici gradazioni.
È anche un modo profondo ed incisivo per vivere, oltre che per conoscere, i luoghi dell’ambiente naturale e urbanizzato, con la sua dimensione di accadimento irripetibile che rende la sua fruizione “esperienza” personale e comunitaria e consente l’avvio di un percorso di conoscenza dalle caratteristiche speciali.
Le conoscenze che ricordiamo più a lungo nella vita sono quelle legate dagli affetti a persone particolari che hanno saputo destare un interesse totale per i contenuti che trasmettevano, o legate a un insieme di contesti che hanno presentato alla nostra coscienza quel dato contenuto come determinante alla formazione della nostra persona. Possiamo spingerci a dire che non c’è vera conoscenza se non legata ad un’esperienza totale fatta di ragione e cuore, fatta di contenuti ed emotività.
Caratteristiche che ben sposano la terza edizione della stagione teatrale di Laurino “Equinozio di Primavera”, rassegna patrocinata dalla Banca di Credito Cooperativo Monte Pruno di Roscigno e Laurino, organizzata dalla Almerica Schiavo, direttrice artistica del progetto, e che verrà inaugurata il 30 aprile alle ore 21:00 dal genio di Beppe Barra con lo spettacolo “Ci vediamo poco fa”.
Un evento teatrale unico in cui Beppe Barra mette in luce quelle canzoni e quegli autori che maggiormente ha amato, Giorgio Gaber, Bruno Lauzi, Raffaele Viviani, Bertold Brecht, Kurt Weill, affidandosi alla raffinata scrittura di diversi autori.
Il 7 maggio alle 21:00 sarà Ulderico Pesce con “Storie Di Scorie” a dare seguito alla rassegna. Si tratta, in questo caso, di un copione incentrato su tematiche drammaticamente attuali: nucleare, traffici di scorie, soprusi da multinazionali.
L’ultimo evento teatrale è previsto per il 2 giugno con “Osceno Novecento” dove Maria Letizia Gorga porta in scena quelle canzoni del novecento ritenute “scabrose” e perciò messe al bando dalla discografia ma oggi utili per comprendere compiutamente un secolo, forse, ancora poco compreso.
“Anche per il 2011 – dice Almerica Schiavo – siamo riusciti a realizzare una stagione teatrale di altissima qualità, nonostante le difficoltà economiche, per regalare al pubblico del Cilento, e non solo, momenti di pura arte e continuare il percorso di valorizzazione del teatro di Laurino, un gioiello architettonico e uno straordinario contenitore che altrimenti avrebbe visto svanire la sua funzione di attrattore culturale per il territorio. Un territorio – ha concluso – che ha bisogno di attività come questa e su cui ci siamo impegnati fino in fondo”.
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