L’autonomia differenziata nelle regioni del Mezzogiorno, il dibattito ad Agropoli
| di Marianna ValloneIl dibattito sull’autonomia differenziata nelle regioni del Mezzogiorno è sempre più acceso, con posizioni divergenti che evidenziano prospettive contrastanti sul futuro dell’Italia. Se ne discuterà il 17 febbraio 2024 ad Agropoli, presso l’aula consiliare “A. Di Filippo” dalle ore 17 in un incontro organizzato dall’associazione Codici con il Comitato Italia Unita.
Diverse le voci che si alterneranno durante l’incontro. Tra queste il sindaco di Agropoli, Roberto Mutalipassi, il segretario provinciale Codici Salerno, Massimo Carleo, l’assessore all’Istruzione del Comune di Vallo della Lucania, Iolanda Molinaro, il segretario Territoriale Nursind Sanità Pubblica, Biagio Tomasco, l’avvocato Franco Maldonato, il segretario aziendale Fismu Aniello Marsicano, l’avvocato Simona Mazzeo, il segretario aziendale Anpo Ascoti, Antonio Di Leo, il segretario regionale FP CGIL Antonio Capezzuto, la senatrice M5S Vincenza Aloisio, il deputato Franco Mari, il senatore Francesco Castiello, il giornalista e scrittore Pino Aprile e altri rappresentanti sindacali, politici e della società civile. Ognuno porterà la propria prospettiva su come l’autonomia differenziata potrebbe minacciare il Mezzogiorno. Modererà Giuseppe Ambrosio, direttore Sportelli e Servizi Codici.
Tra i principali rischi identificati nell’implementazione dell’autonomia differenziata figurano la possibile divisione dell’Italia, l’accentramento dei poteri nelle regioni, l’incremento dei regionalismi e la riduzione del ruolo dell’Italia all’estero. Inoltre, si teme che tale sistema possa frenare lo sviluppo economico del Paese e aumentare le disuguaglianze tra i territori, affievolire il sentimento nazionale e incidere negativamente sulla sanità pubblica, con possibili tagli ai servizi e alle cure per i cittadini del Sud.
©Riproduzione riservata