Lavori al Mingardo, Italia Nostra su sentenza Tar «Ora chi pagherà danni al paesaggio»
| di Pasquale SorrentinoIl Tar della Campania, sezione di Salerno, ha rigetta il ricorso del Sindaco di Camerota contro la Soprintendenza di Salerno «colpevole» di aver ordinato la sospensione delle demolizioni del costone roccioso, sulla strada provinciale “Mingardina”, per la mancanza di autorizzazioni.
Italia Nostra, insieme ad altre associazioni e a tantissimi cittadini aveva subito denunciato nei primi mesi del 2023 l’operato del Comune che «utilizzava in maniera non opportuna e corretta una procedura d’urgenza, omettendo la richiesta del parere ambientale e paesaggistico, per demolire con esplosivi migliaia di metri cubi di roccia in una delle zone più belle e suggestive del Cilento», spiega Italia Nostra, che aggiunge:«Le demolizioni purtroppo, malgrado le tempestive denunce e la sospensione delle lavorazioni operata dalla Soprintendenza, erano già avvenute e, a causa degli esplosivi, la bellissima roccia sovrastante la strada e la spiaggia di Cala del Cefalo fu trasformata in una cava di pietre».
La Sentenza evidenzia che: «Il Comune ha adottato i provvedimenti straordinari al di fuori di qualunque iter istruttorio e motivazionale, procedendo ad interventi irreversibili, su un’area sottoposta a plurimi vincoli, senza il supporto di documentazione specialistica (esiti di indagini strumentali, rilievi, prove…) redatta da professionisti abilitati (geologo, geotecnico), al fine di accertare la sussistenza del pericolo concreto ed imminente e definire le opere da porre in essere con una progettazione in grado di prefigurare l’assetto a cui si sarebbe pervenuti».
«Auspicavamo una soluzione progettuale a cura di esperti geologi e tecnici e che avesse salvato la bellissima falesia. Oggi lo scempio è compiuto, ma chi pagherà i danni arrecati al paesaggio, ai cittadini e al Cilento?», chiosa Italia Nostra.
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