Lavori fiume Alento, Cassazione condanna il Consorzio Bonifica Velia
| di Marianna Vallonedi Antonio Vuolo
Il Consorzio di Bonifica Velia deve arrendersi dinanzi alla Corte di Cassazione nell’ambito del procedimento contro la società A.Galotto & figli S.A.S e la Regione Campania per i lavori a difesa dell’argine del fiume Alento. La suddetta società, infatti, si è rivolta al Tribunale Civile di Salerno contro il Consorzio proprio per il pagamento di 685 milioni delle vecchie lire, oltre interessi moratori successivi, come corrispettivo per l’esecuzione di 12 contratti di appalto regolarmente portati a termini relativi ai lavori di difesa dell’argine del fiume Alento.
Si chiude così una vicenda durata più di dieci anni che ha visto il Consorzio Velia chiamare in causa il ministero dell’Agricoltura, la Regione Campania, la Cassa per il Mezzogiorno e il Comune di Casal Velino, imputando ad essi il ritardo nei pagamenti per la mancata tempestiva erogazione dei contributi dovuti da tali Enti.
Nel 2005, il Tribunale Civile di Salerno, dichiarando l’estraneità al giudizio degli Enti pubblici chiamati in causa, condannò il Consorzio a pagare la somma complessiva di 340mila euro nei confronti della società esecutrice dei lavori. A rimettere tutto in gioco è stata poi, nel 2009, la Corte di Appello di Salerno, chiamando in causa gli Enti finanziatori e condannando però nuovamente il Consorzio Velia al pagamento della somma complessiva di 366mila euro, rigettando la domanda di garanzia azionata dal Consorzio nei confronti degli Enti finanziatori. Ma il Consorzio cilentano non si arrende e decide di ricorrere in Cassazione contro la società, nel frattempo fallita, e gli altri Enti chiamati in causa. I giudici cassazionisti hanno però respinto le ultime speranze del Consorzio.
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