Lavoro nero e caporalato in Campania: un allarme sociale ed economico
| di RedazioneLa Campania si conferma la “patria” del lavoro nero e del caporalato, un fenomeno che continua a colpire duramente l’economia e il tessuto sociale della regione. I dati diffusi dalla Cgia di Mestre sono allarmanti: 308.200 occupati non regolari, con un tasso d’irregolarità del 16,5% e un’incidenza sul valore aggiunto regionale del 6,9%.
L’agro nocerino sarnese e il caporalato
Nell’Agro Nocerino Sarnese, il caporalato resta una pratica diffusa soprattutto nel settore agricolo. Le vittime principali sono i più vulnerabili: persone in condizione di estrema povertà, immigrati e donne. Questa situazione rappresenta una grave violazione dei diritti umani e una distorsione del mercato del lavoro.
Il contesto nazionale
Il fenomeno del lavoro irregolare in Italia ha un volume d’affari annuo di 68 miliardi di euro. Di questi, 23,7 miliardi sono concentrati nel Mezzogiorno. La Calabria registra la quota più elevata di incidenza percentuale sul valore aggiunto regionale con l’8,3%, seguita dalla Campania con il 6,9%. A livello nazionale, la media è del 4,2%.
Secondo l’Istat, dei 2.848.100 occupati non regolari stimati in Italia, 1.061.900 si trovano nel Mezzogiorno. La Calabria ha il tasso di irregolarità più alto con il 19,6%, seguita dalla Campania con il 16,5%.
Il legame tra lavoro nero e caporalato
Il lavoro nero è spesso l’anticamera del caporalato, una piaga che non affligge solo l’agricoltura, ma anche settori come l’edilizia, il tessile, la logistica e i servizi di consegna e assistenza. Le condizioni che favoriscono questo sfruttamento includono l’uso intensivo della manodopera per brevi periodi in luoghi isolati, l’inadeguatezza dei servizi di trasporto e alloggio, e lo status giuridico precario dei lavoratori migranti.
Interventi e proposte
Per affrontare e contrastare questa emergenza, oggi alle ore 11 presso la Prefettura di Salerno si terrà una riunione del Consiglio Territoriale per l’Immigrazione. Durante l’incontro, verrà presentato il Piano Territoriale degli interventi per la gestione del fenomeno migratorio nella provincia di Salerno. Questo piano, che sarà successivamente approvato dal prefetto Francesco Esposito, mira a rafforzare la collaborazione con le associazioni del terzo settore e a sviluppare strategie concrete per combattere il caporalato e tutelare i diritti dei lavoratori più vulnerabili.
Un impegno necessario
La lotta contro il lavoro nero e il caporalato è fondamentale per il benessere economico e sociale della Campania e dell’intero paese. Le autorità e la società civile devono collaborare per eliminare queste pratiche illegali e garantire condizioni di lavoro dignitose e sicure per tutti.
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