Le erbe selvatiche del Cilento da portare in tavola
| di Marianna ValloneProfumate, saporite, da raccogliere, conservare e soprattutto cucinare e mangiare. Arricchire la tavola con le erbe spontanee si può, grazie alle numerose piante spontanee ad uso alimentare che crescono nel territorio del Parco nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni. Un patrimonio naturalistico e scientifico incommensurabile che non è facile riconoscere.
«L’impiego delle piante spontanee alimentari ha rappresentato da sempre una risorsa indispensabile per la sopravvivenza. Oggi, invece, che le condizioni di vita sono notevolmente migliorate, l’impiego delle erbe e dei frutti spontanei nell’alimentazione assume un altro significato; rappresenta un modo salutare e interessante, anche se un po’ insolito, di variare ulteriormente la nostra alimentazione e di sperimentare sapori particolari», spiega Dionisia De Santis, esperta in erboristeria e fitoterapia, che, invece, le specie le conosce bene, le studia da anni e le divulga, attraverso numerose pubblicazioni e i laboratori nel suo Centro Studi per la flora spontanea cilentana e per le arti erboristiche mediterranee, “Zephiro”.
Possono essere consumate crude in insalata, cotte nelle zuppe o semplicemente lessate e poi ripassate in padella; altre servono come spezie e, di alcune, si utilizzano anche i fiori per dare ai piatti spettacolari tonalità cromatiche. «Prodotti spontanei della terra, principalmente verdure, che molte volte erano alla base di quei piatti che le nostre nonne, con grande creatività, riuscivano a preparare in modo eccellente. – spiega l’esperta – Un pensiero di profonda riconoscenza va rivolto sicuramente alle nostre donne del passato, alla loro notevole abilità nel preparare, solo con pochi ingredienti, pietanze gustose e nutrienti, con le quali riuscivano a imbandire tavole per famiglie quasi sempre molto numerose».
In questo periodo di inizio primavera, ad esempio, suggerisce Dionisia De Santis «sono molto impiegate erbe quali il tarassaco, la calendula, il cardo mariano, la Cicoria, l’Aparine, l’Asparago, la Bardana, la Crepide, tutte adatte a favorire la funzioni depurative del fegato, per drenare e disintossicare l’organismo, seguendo i ritmi della natura». (foto © dionisia de santis)
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