Le specie endemiche di anfibi nel Parco nazionale del Cilento: un patrimonio da preservare
| di Marianna ValloneNel Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni sono presenti undici specie di anfibi, su 13 presenti in Campania. Poco più della metà sono specie endemiche (cioè esclusive dell’Italia). Un patrimonio naturalistico importante che evidenzia l’elevato valore biogeografico e conservazionistico del territorio. Sebbene dagli anni ’80, siano considerati universalmente come il gruppo di Vertebrati i cui componenti sono più seriamente esposti a rischio di estinzione. Sono gli anfibi del Cilento, per i quali l’Ente Parco ha presentato un progetto risultato tra i 57 finanziati dal National Biodiversity Future Center, a valere sulle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) Missione 4 – “Istruzione e Ricerca”.
Si tratta del progetto “Implementazione di modelli predittivi per l’adattamento degli anfibi ai cambiamenti climatici nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni” presentato dall’Ente Parco. Un progetto che mira a valutare il ruolo dei siti acquatici artificiali, come ad esempio pozzi e fontanili – abbeveratoi, molto comuni nel contesto rurale del Parco nazionale del Cilento, nella conservazione degli anfibi, andando a studiare la connettività ecologica fra i siti acquatici naturali e quelli artificiali e sull’utilizzo di quest’ultimi da parte degli anfibi. Queste informazioni possono contribuire a orientare le strategie di conservazione e gestione, anche considerando che i piccoli habitat acquatici stanno affrontando un continuo declino a causa delle attività antropiche e si prevede che i cambiamenti climatici graveranno ulteriormente questa situazione. «Un ottimo contributo per accrescere le conoscenze sulle specie del Parco e per questo ringrazio il Direttore e i dipendenti dell’Ente» dichiara il presidente Giuseppe Coccorullo.
Il territorio cilentano rappresenta un importante tassello nel quadro nazionale della conservazione degli Anfibi e più in generale della biodiversità. Si pensi da una parte al numero di specie presenti e dall’altro al fatto che alcune di esse sono in declino sul territorio nazionale ma non nel Cilento, un paradiso per la loro riproduzione perché offre molti ambienti ideali ed habitat acquatici, dalle coste mediterranee alle faggete del Cervati, ai boschi degli Alburni. Tra loro particolari sono le salamandre pezzate, con la loro colorazione giallastra con macchie nere. Ma il cambiamento climatico minaccia fortemente la sopravvivenza di molte specie, anche nel Cilento.
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