Le terzine dantesche durante la novena a Camerota: «Gustare così la sublimità della figura di Maria»

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Le terzine dantesche durante la novena a Camerota: «Gustare così la sublimità della figura di Maria»

«Un modo per gustare la preghiera e comprendere un po’ di più la sublimità della figura della Vergine Maria». Sono state le parole iniziali di Giuseppe Caruso, ex dirigente scolastico dell’Istituto Leonardo da Vinci di Sapri, con le quali giovedì ha introdotto l’emozionante commento della preghiera alla Vergine della terza cantica della Divina Commedia, con la quale Dante apre il trentatreesimo canto del Paradiso. Un momento che ha squarciato il silenzio del pubblico attento e commosso, seduto tra i banchi della chiesa di Sant’Alfonso in piazza San Domenico a Marina di Camerota. L’incontro con Dante, voluto dal parroco don Gianni Citro, è stato inserito nell’ambito della novena della Madonna del Carmine. Dante pone la preghiera alla Vergine sulle labbra di San Bernardo, che si sostituisce a Beatrice e attraverso il quale il poeta può innalzarsi alla suprema visione di Dio. Il prof, per anni docente di Italiano e Latino al liceo classico di Sapri, nutre da sempre una grande passione per Dante Alighieri, trasmessa così a centinaia di studenti. Prima di declamare la poesia, Caruso ha descritto e commentato le terzine incantando e commuovendo i fedeli. Pochi istanti dopo, un lungo applauso ha consegnato alla storia del borgo marinaro di Camerota, un momento di alta cultura e poesia. 

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