Legge su Velia, Ferraioli: «La Regione si è ben preoccupata di preservare ‘i vincoli’»
| di Redazione«Sembra che i 9 milioni, stanziati, dalla Regione Campania, per il sito archeologico di Velia, non siano più funzionali alla cura, alla conservazione e alla valorizzazione dell’importante sito archeologico: a distanza di ben 16 anni, la Regione ha deciso di non finanziare proprio nulla… ma si è ben preoccupata di preservare “i vincoli”». Lo dichiara la deputata Marzia Ferraioli, vice coordinatore di Forza Italia in Campania, dopo la denuncia del Codacons Cilento, che ha inviato una richiesta di intervento urgente al presidente della Regione Campania, all’assessore al Governo del Territorio, all’avvocato Giuseppe Fortunato Difensore Civico della Regione Campania e al consigliere regionale Corrado Matera, in merito ai divieti provocati dalla legge regionale n.5 dell’8 febbraio 2005 “costituzione di una zona di riqualificazione paesistico ambientale intorno all’antica città di Velia”.
«La legge – sottolinea Bartolomeo Lanzara, responsabile Codacons Cilento – doveva tutelare l’area intorno all’antica città di Elea – Velia. Nella legge si stabilivano tutte le regole e i relativi finanziamenti. I comuni di Ascea e Casal Velino, d’intesa con la Soprintendenza ai Beni Archeologici e quella ai Beni Architettonici dovevano, entro dodici mesi, redigere un “piano particolareggiato di riqualificazione” che prevedesse le aree inedificabili, la riqualificazione degli spazi e dei percorsi pubblici e degli immobili esistenti.. Nell’art. 2 veniva inserito un “divieto“: quello di apportare ogni modifica dell’assetto del territorio o di realizzare qualsiasi opera edilizia fino all’approvazione del piano. Con esclusione delle opere pubbliche. Il piano tutt’ora non è stato redatto o approvato. Pertanto, la Regione Campania, davanti all’inadempimento, avrebbe dovuto nominare un commissario ad acta. Ma nulla di tutto ciò è accaduto. Insomma, i cittadini sono esasperati perché onerati di proporre ricorsi presso la giustizia amministrativa rispetto ai sistematici dinieghi prodotti dalla Soprintendenza. Pertanto, è di vitale importanza sbloccare la situazione di stallo nella quale versa l’intera zona interessata dalla legge».
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