Vibonati, Una RAGAZZATA che si trasforma in tragedia (per LORO!)
| di Federico MartinoRiceviamo e pubblichiamo integralmente la lettera di Dario Cattel:
Recentemente ho appreso da molte fonti, dell’arresto, per detenzione finalizzata allo spaccio, di due miei giovani amici. Dall’ANSA dei Carabinieri emergeva che l’arresto, avvenuto nel noto periodo in cui a Marina di Camerota ha luogo, ogni anno, il Meeting del Mare (contesto in cui, da tempo ed incongruamente rispetto alle finalità a scopo artistico-culturale degli organizzatori, regna l’anarchica convinzione che il divertimento lo si procuri esclusivamente con l’assunzione di dannose droghe), si compiva a pochi metri dalla Stazione Ferroviaria di Salerno.
Di lì a poco, nella vita di questi miei cari amici, si sarebbe consumata l’inaspettata tragedia. Ignari della loro delicata posizione, i due giovani venivano deportati nel carcere di Fuorni, luogo in cui avrebbero trascorso, così prematuramente, tre lunghe ed interminabili notti, in quanto il loro arresto avveniva di Venerdì notte con il mancato avviso, spettante alle parti in causa, di famiglie e avvocati. Due ”fessi” (vi lascio la facoltà di assegnare un senso a questa espressione) che per divertirsi stordendosi con i loro amici, quest’ultimi in attesa del ritorno con il MATERIALE dei due ”eroi” al Meeting del Mare, non erano al corrente del rischio fisico-giuridico nel quale incombevano. Nelle giovani e tanto inesperte menti di questi due ragazzi, assolutamente normali (studenti universitari appartenenti a famiglie rispettose e rispettate di territori vicini ma diversi), decisi a provare nuove sensazioni, non vaneggiava l’idea che quell’unico (e non uno dei molti come in tanti pensano) loro viaggio verso la sconclusionatezza di un acquisto volto a cambiare le sorti di un noioso Meeting del Mare, potesse provocare una scossa tanto forte nelle loro vite, in quelle delle loro famiglie e nelle vite delle persone che li vogliono ”davvero” bene. Non immaginavano che la loro reputazione venisse così profondamente scalfita da un evento di tale portata, non sapevano che agli occhi della gente sarebbero risultati due tossici abituali, non capivano che il dissesto morale delle loro famiglie sarebbe stato determinato da un gesto così stupido; insomma si prospettavano un’Estate diversa, immagino, da quella che realmente trascorreranno. E invece sono costretti a cambiamenti radicali nelle frequenze amicali e al tempo stesso all’isolamento dovuto all’essere domiciliati al territorio comunale. Per non parlare delle opportunità di lavoro estivo preclusesi da quelle che ormai risultano le loro reputazioni. Non conoscono la portata della delusione che hanno causato, e del danno morale che invece hanno procurato ai loro genitori, oramai in preda ad un vero e proprio esaurimento nervoso.
Il loro futuro ORA è esclusivamente nelle loro mani. Sta a loro rifarsi una vita, ricucire i rapporti di fiducia con le loro famiglie, ricostruirsi una reputazione pubblica; ma soprattutto adesso, sta a loro decidere se cambiare per il bene o scegliere la via del dolore.
IO CREDO CHE NEL CASO SPECIFICO L’ABBIANO CAPITO! PERCHE’ IN FONDO SONO DUE BRAVI RAGAZZI.
E per questo spero che questa piccola storia funga da monito per chi fa uso ed ABUSO di droghe, affinché questi capisca il male (specificando che non mi riferisco soltanto al noto male fisico) che si sta procurando.
(Dario Cattel – uno qualunque)
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